ROMA - Allarme in Italia per la dipendenza da sesso.
Quello che sembrava essere un fenomeno esclusivamente made in Usa è
arrivato anche nel nostro paese. La sexual addiction è un disturbo che
interessa il 6% della popolazione, soprattutto di sesso maschile tra i 26 e 35 anni.
Ad analizzare il fenomeno è stata Annalisa Pistuddi, psicoterapeuta dell'asl di Milano 2, al congresso di Federser: «Purtroppo non ci sono molti dati nel nostro Paese su questo fenomeno» spiega la dottoressa, «ma è bene chiarire che la sexual addiction è diversa dal desiderio sessuale iperattivo. Quando si ha la dipendenza, ci si mette in situazioni di rischio per sé e per gli altri. Il sesso e le sue fantasie permeano tutta la vita e la giornata, e non si riesce a controllarle. Non si considerano le conseguenze, proprio come avviene con l'abuso di sostanze».
Ad essere colpiti da tale patologia sono per lo più gli uomini: «soprattutto giovani. Il 46% ha tra i 26 e 35 anni, mentre il 34% è tra i 35 e 50 anni. Si tratta di persone spesso precarie o senza lavoro, single o separate. In molti casi hanno subito traumi, lutti, abbandoni, e soffrono anche di disturbi dell'umore. Pochissimi chiedono aiuto».
Anche in Italia ci sono comunque cliniche di disintossicazione, ma la terapia è molto lunga. La dottoressa non ha nascosto però la sua preoccupazione: «Certo, in futuro c'è da aspettarsi un aumento dei casi per via dell'uso di internet, che intensifica contatti pornografici».
Ad analizzare il fenomeno è stata Annalisa Pistuddi, psicoterapeuta dell'asl di Milano 2, al congresso di Federser: «Purtroppo non ci sono molti dati nel nostro Paese su questo fenomeno» spiega la dottoressa, «ma è bene chiarire che la sexual addiction è diversa dal desiderio sessuale iperattivo. Quando si ha la dipendenza, ci si mette in situazioni di rischio per sé e per gli altri. Il sesso e le sue fantasie permeano tutta la vita e la giornata, e non si riesce a controllarle. Non si considerano le conseguenze, proprio come avviene con l'abuso di sostanze».
Ad essere colpiti da tale patologia sono per lo più gli uomini: «soprattutto giovani. Il 46% ha tra i 26 e 35 anni, mentre il 34% è tra i 35 e 50 anni. Si tratta di persone spesso precarie o senza lavoro, single o separate. In molti casi hanno subito traumi, lutti, abbandoni, e soffrono anche di disturbi dell'umore. Pochissimi chiedono aiuto».
Anche in Italia ci sono comunque cliniche di disintossicazione, ma la terapia è molto lunga. La dottoressa non ha nascosto però la sua preoccupazione: «Certo, in futuro c'è da aspettarsi un aumento dei casi per via dell'uso di internet, che intensifica contatti pornografici».
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