domenica 31 marzo 2013

RUZZLE: RISCHIO FURTO DI IDENTITÁ IN CHAT, IL PROBLEMA SCOPERTO DA UN TEAM ITALIANO

ROMA - Chat a rischio per Ruzzle, il gioco di parole che ha fatto innamorare centinaia di utenti. 

Un team di ricerca, tutto made in Italy, ha riscontrato una vulnerabilità in Ruzzle 

(indipendentemente dalla piattaforma) che «consentiva di rubare l'identità di un qualsiasi 

utente, permettendo di consultare la lista delle partite giocate, sfidare nuovi contatti, di leggere i 

messaggi privati scambiati con altri utenti o introdursi nelle chat stesse scrivendo messaggi».
 

Per ora il pericolo sembra essere rientrato, ma la falla è grave. «Dopo una prima segnalazione a Mag 

nteractive», aggiunge Francesco Mormile, socio fondatore di Hacktive Security, l'azienda ha 

rilasciato un primo aggiornamento che però «non risolveva la possibilità di intrusioni» e quindi 

«siamo tornati alla carica» evidenziando i rischi di potenziale furto d'identità. La vulnerabilità è stata 


risolta con un aggiornamento il 20 marzo che «offusca il protocollo di comunicazione.


SESSO DI GRUPPO IN AUTO, MULTATI DUE CLIENTI DI UNA SQUILLO IN VENETO

VENEZIA - Sesso di gruppo in macchina con una prostituta. Nel corso di una nottata di controlli

anti-prostituzione, cinque uomini sono stati multati con 350 euro, per aver tentato di contrattare 

prestazioni sessuali con una lucciola.


Due di loro hanno colpito per l'abitudine che sembravano avere e a cui pare fossero avvezzi:

volevano fare sesso di gruppo nell'auto.

Gli uomini si erano nascosti in una parte semiboschiva cercando di ritagliarsi un po' di intimità, ma

gli agenti li hanno sorpresi e colti in flagrante.


AGGREDITA DAI SUOI STESSI CANI, 31ENNE IN COMA IN GRAVISSIME CONDIZIONI

ORISTANO - In fin di vita per i suoi stessi cani. È stata trasferita d'urgenza nell'Ospedale Marino di Cagliari e non si è ancora risvegliata dal coma la giovane di 31 anni, di Oristano, che a San Vero Milis gestisce un chiosco bar nella borgata marina oristanese dove ieri sera è stata aggredita e ridotta in condizioni gravissime dai suoi due cani di razza corsa. Il fatto è avvenuto senza testimoni poco dopo le 19:30 sulla spiaggia della borgata di Sa Rocca Tunda. Dopo l'aggressione i due cani sono fuggiti; uno è stato rintracciato questa mattina dai carabinieri di San Vero che sono stati costretti ad abbatterlo per evitare di essere aggrediti. La giovane è stata trovata in stato di incoscienza circa un'ora dopo l'aggressione da due giovani che erano scesi in spiaggia per sistemare le canne da pesca. Dopo i primi soccorsi, è stata portata al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Martino di Oristano e da qui durante la notte trasferita al Marino di Cagliari.

venerdì 29 marzo 2013

MILANO, UCCIDE LA MADRE E SI TAGLIA LE VENE. L'ULTIMO POST SU FB: "ARRIVEDERCI..."

MILANO - Dramma a Milano, in un albergo in zona Chinatown: un 31enne, Dario Biolcati, ha ucciso la madre, poi ha tentato il suicidio. Il giovane è grave, ma non in pericolo di vita. Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo ieri sera, intorno alle 23, in una stanza dell'hotel Hermitage in via Messina a Milano ha prima colpito la madre, poi ha rivolto il coltello contro di sè provocandosi profonde ferite al braccio sinistro e ai polsi. È stato lo stesso giovane, prima di perdere i sensi a telefonare al padre e ad annunciare: «la mamma è morta».
Il padre, che vive a Torino, ha avvisato la Questura piemontese che ha contattato quella di Milano. All'arrivo degli agenti nell'hotel in zona Chinatown per la 59enne non c'era più nulla da fare. La donna era riserva a terra con tagli profondi a entrambi i polsi, accanto c'era il figlio agonizzante ma vivo. Trasportato in codice giallo all'ospedale Niguarda per lui è scattato l'arresto con l'ipotesi di omicidio. Sul caso indaga la squadra mobile guidata da Alessandro Giuliano.

L'ULTIMO MESSAGGIO «Arrivederci». Questo è l'ultimo messaggio che Dario Biolcati ha scritto su Facebook prima di chiudersi in una camera d'albergo con la madre, a Milano, uccidere la donna e poi cercare di suicidarsi, ieri sera. La madre, Elena Monni, 59 anni, è stata trovata morta con i polsi tagliati e un sacchetto di plastica vicino al corpo, mentre Biolcati, pr di 31, ex assistente di Valeria Marini, è stato salvato dall' intervento tempestivo degli agenti della Questura.

I SOCCORSI Gli agenti sono entrati nella stanza dell'hotel Hermitage in via Messina alle 23 e hanno trovato una scena sconvolgente: nel salotto, disseminato di bottiglie di alcol e flaconi di medicinali, la donna con un profondo taglio al polso destro; nel bagno il 31enne privo di conoscenza, anch'egli con ferite ai polsi. Trasportato d'urgenza all'ospedale Niguarda, è ora ricoverato con una prognosi di 30 giorni, ed è piantonato dai poliziotti perchè, quando si sarà ripreso, dovrà rispondere dell'accusa di omicidio premeditato aggravato dal vincolo di parentela formulata dal pm Gianluca Prisco. L'autopsia, fissata per il 2 aprile, potrà chiarire se la donna è morta per il mix di alcol e pillole o se il figlio l'ha finita soffocandola con il sacchetto.

"VOLEVAMO MORIRE INSIEME" Quel saluto agli amici via social network scritto poche ore prima della tragedia, non è l'unico messaggio lasciato. Nella camera dell'albergo nel cuore della Chinatown milanese, gli agenti hanno infatti trovato alcuni fogli firmati da madre e figlio in cui spiegherebbero di essersi accordati per uccidersi assieme e mettere fine a una vita di stenti che non riuscivano più a sopportare. Gli investigatori sono convinti che alla base di tutto ci siano seri problemi economici che hanno causato una forma di depressione nei due. Biolcati è nato a Torino ma vive da tempo a Milano con la madre disabile in un appartamento nel centro dove ha dovuto subaffitare una stanza a un ragazzo bielorusso per poter rientrare nelle spese.

LA SOCIA: "I CLIENTI NON PAGAVANO" Era un pr di successo, aveva lavorato per sette anni con la Marini e l'anno scorso ha aperto una società di consulenza con l'amica Francesca Fortini che organizzava eventi, anche di moda. Tutto bene fino a quando la crisi ha messo in ginocchio anche il mondo dei lustrini, facendo precipitare la sua situazione economica. «I clienti non ci pagavano, era in ritardo di tre mesi con l'affitto, una banca gli aveva rifiutato un prestito di poche migliaia di euro», ripercorre la Fortini, sua amica da dieci anni: «Due giorni fa mi ha detto che piuttosto che andare a vivere sotto i ponti con la madre si sarebbe ucciso. Ho riso a quell'affermazione perchè pensavo che non l'avrebbe mai fatto. E invece... Se solo mi avesse chiamata ieri sera, sarei arrivata in quell'albergo in tre minuti. Invece ha chiamato i parenti di Torino per salutarli l'ultima volta». Biolcati ha chiamato la cugina e poi il padre, ex tassista separato dalla madre, per raccontare quanto accaduto, e l'uomo ha a sua volta avvertito la Questura di Torino. Da lì la segnalazione è stata girata alla polizia di Milano che ha rintracciato il cellulare e si è precipitata all'albergo. Alla reception conoscevano il pr perchè qui ha passato molte notti quando il lavoro andava bene. «Quel posto ha un grande valore sentimentale - spiega la socia Fortini - lì ha vissuto i suoi giorni da leone». Quando sarà in grado, Biolcati chiarirà come si è consumata la tragedia.

giovedì 28 marzo 2013

LONDRA CHOC, CARNE NON IDENTIFICATA IN ALCUNI CIBI. "NON UMANA, FORSE DI CANE"

LONDRA - Un programma della Bbc ha denunciato uno scandalo, che potrebbe oscurare quello della carne di cavallo spacciata per manzo. Gli autori di 'The Horsemeat Banquet' hanno sottoposto ad analisi una serie di popolari cibi da asporto, trovando ingredienti di tutti i tipi, fra cui una carne 'non identificata'. Nel programma si specifica che per lo meno non si tratta di carne umana ma potrebbe trattarsi di cane. Non è l'unica inquietante scoperta fatta dalla Bbc: alcuni hamburger di manzo in realtà di bovino contenevano solo sangue, mentre una porzione di manzo alla cinese aveva al suo interno sangue di pollo e frattaglie non meglio identificate. «Questa scoperta è a dir poco terrificante - ha detto Surinder Phull, nutrizionista del programma - non è possibile mangiare carne di cui non si conosce l'origine e che potrebbe anche contenere pericolosi batteri».



USA, BIMBO DI 4 ANNI RESTA SEI GIORNI VICINO AL CADAVERE DELLA MADRE

NEW YORK - Per sei interminabili giorni, un bambino di soli quattro anni è rimasto accanto al  

cadavere della madre in New Jersey. È quanto riporta la stampa locale, precisando che quando la

polizia è intervenuta, chiamata dai vicini di casa che sentivano provenire cattivo odore dalla casa, ha

trovato il bimbo, denutrito e disidatrato, accanto al corpo della madre in avanzato stato di

decomposizione.



martedì 26 marzo 2013

VASCO È TORNATO: "LE MIE DIMISSIONI DA ROCKSTAR NON LE HANNO ACCETTATE"

ROMA - «Io ho presentato le dimissioni, però le mie non sono state accettate»: dopo la lunga convalescenza e tanti clippini su Facebook, Vasco Rossi in piena forma torna in pubblico con una chiacchierata in video registrata qualche giorno fa a Bologna. Il rocker scherza sulle sue dimissioni da rockstar, che nel giugno 2011 gettarono nello sconforto i fan, cita quelle del Papa, conferma il suo ritorno live con i sette concerti a giugno a Torino e Bologna.
E parla dei suoi progetti, come un nuovo album l'anno prossimo e un'autobiografia. «Ho sentito che ha dato le dimissioni anche il Papa - dice il Komandante, il cui video di L'uomo più semplice sarà online da stanotte su Vevo -. Non sapevo che un Papa potesse darle, ma se devo essere sincero non avevo neanche mai sentito nessuno dare la dimissioni da rockstar!», aggiunge ridendo.
"HO FATTO IL TAGLIANDO DEI 50MILA CHILOMETRI" «Diciamo che siamo un pò tutti qui dimissionari, e nello stesso tempo è tempo di dimissioni, chi le dovrebbe dare non le dà», sottolinea con una punta di malizia. Usa una metafora automobilistica, «ho fatto il tagliando dei 50, 60 mila chilometri» e spiega: «Adesso sono tornato, diciamo così, in pista per continuare questa grande corsa e proseguire il percorso. Da qui, il progetto che ho pensato di fare, naturalmente buttando il cuore oltre l'ostacolo, cioè prendendomi degli impegni e rispettandoli, perchè io li rispetto sempre».
Oltre a ringraziare i fan per la vicinanza e i tanti messaggi d'affetto («che poi sono quelli che a me danno sempre molta consolazione e soddisfazione»), Vasco confessa: «A settembre ho avuto un mese molto difficile, ottobre anche, novembre anche. Diciamo che inizio adesso un pò a uscire e diciamo anche una cosa, non sono ancora al top... però ci sarò.. a giugno». Si dice quindi «pronto a riprendere il tour interrotto due anni fa per cause di forza maggiore». Ammette che voleva fare 4 date ma «c'è stata una tale richiesta che le date sono diventate prima sei, poi addirittura sette e a sette ho detto basta».
Perchè solo Bologna e Torino? «Siamo partiti tardi - risponde - e gli stadi importanti tipo San Siro e tanti altri erano già stati prenotati da un diluvio di rockstar e straniere e italiane». La scaletta? «È fondamentale - dice -, comunque sarà più o meno la continuazione del KOM 2011, ma ci saranno delle sorprese. E vi garantisco che anche stavolta vi divertirete, il prezzo del biglietto vi verrà rimborsato dal divertimento». Autocitandosi, il Komandante si definisce «un uomo nuovo, ogni mattina che mi sveglio sono un pò diverso o un pò uguale». Rivela che con L'uomo più semplice «in questo momento volevo semplicemente sdrammatizzare un pò tutta questa situazione di tensione che c'è nell'aria, di tensione per tutti».
Spiega quindi il suo rapporto con Facebook: «Mi ha preso più di Twitter perchè posso mettere delle cose più lunghe, fotografie, video, i clippini. Mi diverte di più». Ma da un pò è assente dal social network, è un periodo in cui si dedica di più alla lettura: «Sono esattamente 3 mesi, 8 giorni e 9 ore che non vado più su Facebook». Ma confessa: «Sono riuscito a smettere con Facebook ma non dalla cioccolata». E avverte: «Comunque guardate che io su Facebook minaccio di cominciare a dire quello che mi pare, sono sempre in agguato, quindi attenzione».
I progetti futuri non mancano: un nuovo album («ma per il prossimo anno») e un'autobiografia per raccontare la sua «avventura straordinaria, altro che Cenerentola». Anche se sottolinea: «Adesso cerco di stare vivo, sano e lucido fino a giugno. Questo è il mio progetto fondamentale».

JADE, UCCISA A 14 ANNI DA 5 CANI "FUORI CONTROLLO". 4 SONO STATI ABBATTUTI

LONDRA - L'Inghilterra è sconvolta per la morte di Jade Anderson, una ragazzina di 14 anni il cui corpo è stato ritrovato nella sua abitazione insieme a cinque cani definiti "fuori controllo" dalla polizia britannica. Tutte le tracce lasciano pensare che a dilaniarla siano stati proprio gli animali ritrovati nella casa di Atherton, nei pressi di Manchester, nel pomeriggio di oggi, dopo una segnalazione alla polizia. Le forze dell'ordine hanno fatto sapere che, dalle prime indagini, risulta plausibile che la ragazza sia rimasta vittima dei cani. Quattro sono stati abbattuti, mentre il quinto è stato sedato. A quanto risulta la vittima non viveva nell'abitazione dove è stata trovata morta, ma era in visita.

FIRENZE, BIMBO MUORE A 11 MESI DAI NONNI: "SOFFOCATO DA UN OSSICINO DI POLLO"

FIRENZE - Un bambino di appena 11 mesi è morto soffocato da un piccolo osso di pollo, mentre cenava a casa dei nonni. La tragedia si è verificata sabato sera vicino a Reggello, in provincia di Firenze, ma il decesso è avvenuto domenica sera all'ospedale pediatrico fiorentino 'Meyer'. Sull'episodio indagano i carabinieri di Figline Valdarno.
Secondo quanto ricostruito, il piccolo stava mangiando del pollo a casa dei nonni, ma un ossicino gli si è incastrato in gola. La nonna si è accorta che qualcosa non andava sentendo il nipotino tossire: ha provato a intervenire, ma senza riuscirci.
Ha chiamato il 118 e i sanitari hanno portato il bimbo in elicottero al Meyer, dove è stato operato d'urgenza. Il piccolo, però, è deceduto domenica sera. Il pm di turno, Valentina Manuali, ha disposto l'autopsia sul corpicino.

LA MAMMA VA A FARE SHOPPING: NEONATA ABBANDONATA DA SOLA NELL'AUTO

PORIRUA (NUOVA ZELANDA) - «Mia mamma è andata a fare la spesa, chiamatela se ho 

bisogno di qualcosa». È questo il bigliettino choc, con tanto di numero di telefono, lasciato sopra un

ovetto da tasporto in auto per neonati con una bambina di pochi mesi dentro. La piccola era stata

lasciata sola in casa dalla madre che era scesa per fare delle compere.

I passanti sconvolti hanno atteso il ritorno della mamma, ma dopo aver costatato che il suo non era un


allontanamento di pochi minuti, preoccupati, l'hanno chiamata per farla tornare.




lunedì 25 marzo 2013

POVIA: "ERO AL LIMITE, SALVATO DALLA NASCITA DI MIA FIGLIA"

ROMA - "Ho cominciato a fare il cameriere, un lavoro che ho svolto per sedici anni fino a quando, nel 2005, la mia carriera di cantante è decollata grazie,al brano I bambini fanno "ooh... ", a parlare del suo periodo "no" il cantante Giuseppe Povia: " Nel frattempo -ha dichiarato a "DiPiùà" -  avevo totalmente smesso di fare sport e conducevo una vita piena di vizi: mangiavo senza ritegno, fumavo due pacchetti e mezzo di sigarette al giorno, ogni sera, a cena, bevevo almeno una bottiglia di vino, seguita da amari e liquori vari, e quando usci vo mi concedevo anche diversi superalcolici".Il tempo l'aveva cambiato: "Con il tempo, ero diventato un rottame. Non sono mai stato grasso, ma avevo un fisico flaccido, con la pancetta e la faccia sempre gonfia. E poi cominciavo il non avere più voce, e durante i concerti dovevo rimanere immobile, , perché appena accennavo qualche movimento mi mancava il fiato per cantare. Un giorno, però, dopo che mia moglie Teresa aveva partorito la nostra secondogenita, Amelia, arrivata tre anni dopo Emma, ho capito che ero arrivato al limite. Mi sono guardato allo specchio e ho pensato: "Conciato così, che esempio puoi dare alle tue figlie?". E così, ho deciso di cambiare ed è cominciata la mia rinascita".
Con lo sport infatti la sua vita è cambiata: "Per prima cosa ho eliminato completamente sigarette e alcolici, e già dopo qualche giorno ho cominciato ad avvertire i benefici: mi sentivo più forte, con più energia, e ' anche il mio umore è migliorato. E, piano piano, ho ricominciato anche a fare attività fisica".


domenica 24 marzo 2013

GB, ANDREW: "SONO NATO SENZA PENE MA SONO STATO CON 100 DONNE DIVERSE"

MANCHESTER - ”Sono nato senza pene ma sono stato con oltre 100 donne.” Andrew Wardle, 39 anni, di Stalybridge della contea di Greater Manchester in Inghilterra, racconta così candidamente la sua vita e il suo "handicap". Andrew, di professione bodyguard, è nato senza pene. Una mancanza che gli ha impedito di crearsi una famiglia e di avere rapporti sessuali completi. Tra pochi giorni però con una operazione complicata un lembo di pelle del suo braccio sarà trapiantato e innestato nell’area pubica. L’operazione consentirà a Andrew una vita normale. Andrew confessa a tabloid britannico "The Sun" di aver molto successo con le donne: “Sono stato con oltre 100 donne. Ho avuto molto successo perché riuscivo ad impostare le relazioni non solo sul sesso.” Andrew, dopo esser stato abbandonato dalla madre diciassettenne è stato adottato da una famiglia di Stalybridge passando un’infanzia infelice tra ospedali e operazioni.


USA, BIMBO DI 10 ANNI MUORE SCHIACCHIATO DAL TABELLONE DEGLI ORARI IN AEROPORTO

NEW YORK - Una mamma con due bambini controlla il tabellone con l'orario dei voli, un'azione consueta in tutti gli aeroporti così come in quello di Birmingham, Alabama, che è però costata la vita a uno dei due piccoli. L'enorme macischermo si è staccato dalla parete travolgendo Luke Bresette, 10 anni. Una morte assurda per la quale inutili sono stati i soccorsi e il trasporto in ospedale. Lo schermo, che pesa oltre 200 chili, è piombato su otto persone, tutte rimaste ferite. In ospedale sono finiti anche i due fratellini della vittima e la madre, che ha riportato una frattura al bacino e alle due caviglie. E che - raccontano i testimoni - era perfettamente cosciente al momento della tragedia. Luke era di ritorno nella sua città, Kansas City, dopo una breve vacanza con la mamma e due dei suoi quattro fratelli.

sabato 23 marzo 2013

MUORE A 35 ANNI DOPO AVER MESSO AL MONDO LA SUA BIMBA

Brescia. Emorragia cerebrale prima del parto: Irene Bellini, 35enne di Palazzolo ma originaria di Villongo, nella Bergamasca, non è mai uscita dal coma ed è morta giovedì, dopo 18 giorni di agonia. La piccola che aveva in grembo, Valentina, fatta nascere poco dopo la corsa in ospedale a Brescia, sta bene. Ma la sua mamma non la vedrà mai. É finita in tragedia una storia che avrebbe dovuto invece portare felicità nella famiglia di Giacomo e Irene Cominardi, che a Palazzolo gestivano una ditta di accessori. La piccola Valentina, come detto, è venuta alla luce il 3 marzo. Quella sera Irene, dopo aver mangiato alcuni dolci, sente dei dolori alla pancia e decide, per sicurezza, di andare in ospedale. Arriva alla Poliambulanza: i medici le provano la pressione e la portano immediatamente in sala operatoria. Decidono di far nascere la bambina con un taglio cesareo, ma Irene sta già malissimo. Le fanno una Tac al cervello: c'è una vasta emorragia cerebrale. La situazione è disperata: da quel momento Irene non si sveglia più. Ora Irene è composta nella camera ardente nella casa di Villongo, dove ha vissuto insieme ai genitori e alla sorella prima di incontrare Giacomo, sposato nell'agosto di due anni fa. Valentina invece è ancora nel nido della Poliambulanza, dove mercoledì è stata battezzata, in braccio al papà, accanto al letto della terapia intensiva dove c'era la mamma. «L'amavo, l'amavo all'infinito: gliel'ho sussurrato anche qualche giorno fa, e le sono scese due lacrime - dice angosciato Giacomo Cominardi -. I medici mi dicevano che lei non poteva capire. Allora perchè quelle due lacrime? Lei sentiva, e nessuno mi potrà convincere del contrario. Loro non lo sanno, ma i sentimenti vanno oltre. Da quando è entrata in sala operatoria, Irene non si è più svegliata. Ma quando io le mettevo sul seno la bambina, sono sicuro che la sentiva. Ho pregato e lottato con lei per 18 giorni, fino alla fine». DA GIOVEDÌ Giacomo, schiacciato nel suo immenso dolore, fa la spola tra la camera ardente della moglie e la culla di quella bambina che avevano tanto desiderato, una sorellina per la primogenita di lui, Giorgia, di 9 anni. «In questa tragedia - dice ancora Giacomo - lei è il mio conforto. Insieme a Valentina, che non potrà mai vedere come era bella la sua mamma». La tragedia ha scosso tutti a Palazzolo: nel fabbricato dove viveva la famigliola, in via Tezze 9, di fronte alla torre e al Castello, il cancello è chiuso e nessuno risponde al citofono. «Non riusciamo a crederci - raccontano due anziane residenti del piccolo rione -: Giacomo è cresciuto qui, e qui vivono i suoi genitori. Irene si vedeva poco, ma era una gran bella ragazza». «Li avevo sposati io, com'erano felici!» commenta il parroco don Cristoforo Vescovi, in preda alla commozione. I funerali di Irene Bellini saranno celebrati oggi pomeriggio alle ore 15, partendo da via Confalonieri 1 a Villongo, suo paese natale.


venerdì 22 marzo 2013

Pulire i vetri: 5 modi per farli splendere senza aloni e prodotti chimici

E' possibile pulire i vetri in maniera efficace ed ecologica? Certamente sì. Sapevate che l'opacità dei vetri spesso è causata proprio dall'impiego dei comuni detergenti in commercio, i cui residui tendono ad accumularsi sulle superfici dopo ogni uso?

Tale problema potrà essere risolto proprio grazie all'impiego di soluzioni ecologiche per la pulizia dei vetri. Esso è inoltre solitamente la causa principale della formazione di aloni, che grazie ai metodi ecologici si ridurrà sempre di più nel corso del tempo. Non dimenticate infine lo stratagemma che consiste nell'evitare di pulire i vetri quando essi sono colpiti da sole diretto, in quanto ciò si ritiene possa favorire la formazione di aloni. Ecco alcuni suggerimenti in proposito.

1) Acqua e aceto
Una soluzione semplice da preparare in poche mosse prima di dedicarsi alla pulizia dei vetri consiste nella combinazione di acqua e di aceto. Utilizzate 100 millilitri d'aceto ogni 500 millilitri d'acqua. L'aceto contribuirà a disinfettare le superfici ed a rimuovere segni presenti sui vetri e tracce di sporco. Sarà semplicemente necessario versare i due ingredienti con l'aiuto di un imbuto in un flacone spray. L'effetto è potenziato se si proverà ad utilizzare acqua calda. I vetri dovranno essere passati utilizzando un canovaccio morbido in cotone, applicando poco liquido alla volta. Non servirà risciacquare. Se desiderate che il vostro detergente naturale risulti profumato, potrete aggiungere ad esso poche gocce di olio essenziale di lavanda.

2) Fogli di giornale
Ecco un ulteriore rimedio rapido che permette di non impiegare gli spray per la pulizia dei vetri così tanto pubblicizzati, quanto effettivamente inutili, soprattutto a livello domestico. E' possibile sfruttare le pagine di vecchi quotidiani che andrebbero comunque gettati per la pulizia e per l'asciugatura dei vetri, dopo averli spruzzati con della semplice acqua o passati con un panno umido. L'unico consiglio consiste nello strofinare bene per eliminare i segni più persistenti. L'operazione risulterà comunque velocissima.

3) Panno in microfibra
Utilizzare un panno in microfibra resistente permette di avere a disposizione uno strumento duraturo per la pulizia dei vetri, che vi salverà sia dall'accumulo tra i rifiuti di salviette o panni usa-e-getta, sia dall'incombenza di dover acquistare dei detersivi per la pulizia dei vetri o di qualsiasi altra sostanza che avreste ritenuto necessaria. I panni in microfibra, infatti, per la pulizia dei vetri necessitano semplicemente di essere inumiditi con acqua tiepida o fredda e di essere ben strizzati, per poi essere passati sulle superfici, anche una sola volta nei casi di sporco più leggero. Non sarà necessario risciacquare. I panni in microfibra dovranno poi essere lavati a mano con semplice acqua tiepida o con l'aggiunta di un pochino di sapone naturale.
4) Detergente per i vetri fai-da-te

Avendo a disposizione del sapone liquido ecologico, del detersivo per i piatti non inquinante o delle scaglie di sapone naturale, è possibile ottenere un detergente per i vetri e per le superfici lavabili della casa in pochi minuti. Nel caso dei detergenti liquidi, sarà infatti sufficiente discioglierne un cucchiaio in un contenitore spray insieme a 500 millilitri d'acqua fredda o tiepida. Le scaglie di sapone dovranno invece essere disciolte preferibilmente in acqua calda, nella dose di un cucchiaio per mezzo litro d'acqua. Agitate dunque il vostro flacone ed utilizzate il liquido ottenuto come se si trattasse di un comune detergente per i vetri.

In alternativa è possibile anche utilizzare l'acido citrico. Basta discioglierne un cucchiaio in un litro d'acqua a cui aggiungere un cucchiaio di detersivo ecologico per i piatti. Agitare il tutto all'interno di un contenitore spray ed è fatta.

5) Microrganismi effettivi
Non sono ancora molto noti, ma l'impiego dei microrganismi effettivi ha permesso la creazione non soltanto di fertilizzanti naturali, ma anche di detergenti ecologici da utilizzare non soltanto a livello domestico, ma anche in contesti professionali, in cui le regole per l'igiene e per la pulizia devono solitamente seguire dei criteri ben precise. I prodotti a base di microrganismi effettivi permettono di ottenere una pulizia profonda ed allo stesso tempo ecologica, traendo la propria efficacia esclusivamente dalla forza della natura. Essi sono composti principalmente da batteri e microrganismi utili, oli essenziali ed enzimi in grado di garantire una pulizia efficace. I microrganismi effettivi vengono utilizzati per la creazione di detergenti ecologici universali già pronti, adatti anche alla pulizia dei vetri, o da preparare grazie ad appositi kit. 


Cistite: 10 rimedi naturali

Cistite, un disturbo molto comune i cui sintomi tipici possono essere costituiti da bruciori e dolori al bassoventre e da frequente bisogno di urinare. Per la cura della cistite, esiste la possibilità di ricorrere ad alcuni rimedi naturali molto efficaci, alcuni dei quali venivano messi in pratica dalle nostre nonne e bisnonne in caso di necessità.

1) Tisana alla malva
La tisana alla malva è uno dei rimedi naturali più facilmente utilizzabili in caso di cistite, soprattutto se tale pianta curativa è presente in giardino o viene tenuta a portata di mano coltivandola in vaso. Avendo a disposizione fiori e foglie fresche di malva, è possibile utilizzarne 15 grammi ogni 500 millilitri d'acqua per la preparazione di una tisana sotto forma di decotto. I fiori e le foglie devono essere lasciati bollire per dieci minuti ed in seguito filtrati.

Con la malva essiccata, è possibile preparare una tisana sotto forma di infuso, lasciando riposare in acqua bollente per 10 minuti due cucchiaini di estratto e filtrando in seguito il liquido. E' possibile consumare due tazze di infuso di malva al giorno. Nei casi lievi di cistite, il sollievo potrà risultare immediato. La malva gode infatti di proprietà calmanti e disinfiammanti.

2) Succo di mirtilli rossi
Il succo di mirtilli rossi, dalle proprietà antinfiammatorie, è utile sia per prevenire una cistite ricorrente, sia per contrastare i primi sintomi. Ne andrebbero consumati due bicchieri al giorno. Il succo di mirtilli rossi è considerato efficace nel combattere le infezioni alle vie urinarie. E' inoltre possibile reperire in erboristeria prodotti fitoterapici a base di estratti di mirtillo rosso, adatti nei casi di cistite più acuti.

3) Uva ursina
L'uva ursina è una pianta officinale arbustiva adatta ad essere impiegata per la preparazione di rimedi erboristici da impiegare in caso di cistite e di infiammazione alle vie urinarie. L'uva ursina può essere utilizzata per la preparazione di tisane ed associata ad altri rimedi naturali, come gli estratti di mirtillo rosso. Dell'uva ursina vengono utilizzate le foglie, il cui periodo balsamico di raccolta coincide con il mese di agosto.

4) Corbezzolo
Le foglie di corbezzolo vengono utilizzate per la preparazione di rimedi erboristici adatti ad essere impiegati in caso di cistite. Il corbezzolo viene considerato come una pianta officinale che può essere sostituita all'uva ursina per la cura delle vie urinarie, oppure impiegata in sinergia con essa. Dalle foglie fresche di corbezzolo viene ricavata una tintura madre da assumere giornalmente secondo le indicazioni del proprio erborista di fiducia.

5) Erica
L'erica è una pianta officinale utilizzata tradizionalmente per la cura delle infezioni alle vie urinarie. Il suo utilizzo è ormai considerato sicuro ed efficace ed essa può essere sostituita o affiancata al corbezzolo o all'uva ursina nelle preparazioni fitoterapiche. Essa presenta proprietà astringenti e lenitive, oltre che diuretiche ed antisettiche.

6) Calendula
La calendula viene utilizzata nella cura della cistite per via delle sue proprietà antimicrobiche. Per tale motivo essa viene spesso abbinata alla malva nelle preparazioni erboristiche, in modo che i suoi effetti benefici possano essere uniti alle proprietà lenitive e disinfiammanti della malva. La calendula può inoltre essere abbinata all'erica nella preparazione di tisane curative.

7) Echinacea

Conosciamo l'echinacea come una pianta officinale adatta alla preparazione di tisane e di altri rimedi erboristici utili per rafforzare le difese immunitarie e per la prevenzione di raffreddore e influenza. Essa si rivela però adatta anche in caso di cistite, soprattutto nella preparazione di tisane, in abbinamento con altre piante curative, come la malva.

8) Bicarbonato
Il bicarbonato di sodio è considerato un rimedio efficace contro la cistite. E' necessario sciogliere un cucchiaino di bicarbonato di sodio in un bicchiere d'acqua. Quattro o cinque bicchieri al giorno potranno dare sollievo da i sintomi della cistite. Si tratta di un rimedio sconsigliato a coloro che soffrono di ipertensione o problemi cardiaci, ma considerato utile a diminuire l'acidità delle urine e lo stato di infiammazione. Nei negozi di prodotti biologici è possibile acquistare del bicarbonato di sodio naturale purissimo.


9) Pilosella
La pilosella è una pianta officinale considerata particolarmente adatta in caso di cistite. Si tratta di una pianta erbacea perenne che dà origine ad un fiore simile al tarassaco, ma riconoscibile per le foglie dalla superficie "pelosa". Il tempo balsamico di raccolta della pianta è giungo. Presenta proprietà lenitive ed antinfiammatorie, sfruttabili attraverso la preparazione di tisane.

10) Ortica
L'ortica, come la malva, è considerata tra le piante officinali in grado di donare un sollievo immediato in caso di cistite lieve. Può essere inoltre utilizzata come rimedio preventivo nelle persone che soffrono di cistiti ricorrenti. L'ortica ha proprieta diuretiche e può essere impiegata per la preparazione di tisane, utilizzandone le foglie essiccate. Due cucchiaini delle stesse per ogni tazza devono essere lasciate in infusione in acqua bollente per una decina di minuti per ottenere un infuso curativo.




giovedì 21 marzo 2013

ROMA CHOC, FETO TROVATO NEL CESTINO DI UN BAR AL CIRCO MASSIMO

Raccapricciante scoperta nel bar “Gusto Massimo” di via del Circo Massimo ieri pomeriggio: un feto insanguinato, avvolto nella carta igienica, è stato trovato in un cestino del bagno dell’esercizio commerciale da un addetto alle pulizie, che subito ha chiamato il 112.
Subito sono scattate le indagini. Si cerca una donna, mora, straniera, forse dell’est, che è stata notata dai dipendenti del bar perché è entrata di fretta e ha chiesto con accento non italiano dove fosse un bagno. Il ritrovamento è avvenuto poco dopo le 19 e la donna si è presentata nel bar durante il pomeriggio. Stando ai primi rilievi, si tratterebbe di un feto molto piccolo, lungo al massimo dieci centimetri e dunque gli investigatori non escludono che si tratti di un aborto spontaneo. Tuttavia verranno svolti accertamenti medico legali, per capire se la donna che ha espulso il feto abbia assunto sostanze per abortire oltre i termini consentiti dalla legge. Per questo motivo, al momento, l’ipotesi di reato è quella di aborto clandestino.
I carabinieri hanno allertato tutti i pronto soccorso della città per rintracciare la misteriosa giovane: secondo gli esperti, infatti, ella dovrebbe avere necessità di immediate cure mediche. Non saranno di molto aiuto le immagini registrate nelle telecamere: le più vicine si trovano infatti sotto il tunnel della metro.

LEONARDO, BIMBO CONTESO DAI GENITORI TORNA A CASA CON LA MAMMA

Il caso del piccolo Leonardo continua a far parlare di sè. Il bimbo è conteso tra i due genitori separati e il suo dramma fu ripreso da alcune telecamere, mentre veniva prelevato forzatamente, in esecuzione di un provvedimento giudiziario, a scuola per essere affidato ad una casa famiglia.
La Cassazione, con una sentenza emanata e depositata ieri, ha annullato il decreto dei giudici di secondo grado di Venezia: il 10 ottobre Leonardo era stato prelevato a forza da scuola dalle forze dell’ordine. Il padre di Leonardo aveva portato il bimbo di peso dentro la vettura della questura, fra le urla strazianti dei familiari.
Ma la madre e il suo legale sono corsi subito a Padova per prendere nuovamente il piccolo Leonardo: arrivata nella struttura che ospita il bimbo da 5 mesi, la madre suona al campanello e grida: "Andiamo a prenderlo a casa del padre, ma noi abbiamo vinto. Mio figlio è libero, abbiamo vinto - commenta - questa notte dormirà nel suo letto. Si devono vergognare ma giustizia è stata fatta. Il tribunale di Roma ha dato una lezione a quello di Venezia. Se penso a quante sofferenze abbiamo passato spero che sia fatta giustizia, la Pas non esiste".
Il cancello di apre e madre e avvocato salgono in macchina per dirigersi verso la casa del padre di Leonardo.
"Ha suonato tutti i campanelli, è entrata e ha preso mio figlio. Io ho chiamato la polizia. Non ho visto la sentenza, non so cosa ci sia scritto. Ma una cosa voglio dirla. Ho un bambino bellissimo e migliaia di padri sono nella mia situazione. Prima mio figlio era arrivato a non parlarmi, ora mi chiama papà. Tutto è cambiato negli ultimi cinque mesi, non appena è stato protetto dal plagio".


martedì 19 marzo 2013

VENEZIA, TRAVOLTA E UCCISA SULLE STRISCE SOTTO GLI OCCHI DI SUA FIGLIA

VENEZIA - Agnese Busatto stava andando a mangiare una pizza, in via Villatega a Salzano, in provincia di Venezia, quando all'improvviso, mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali, è stata investita da un'auto. Tutto sotto gli occhi della figlia e della sorella.
Agnese è morta sul colpo: un’auto che procedeva in direzione di Noale l’ha travolta mentre stava attraversando la strada sulle strisce pedonali di fronte all’entrata del locale. La donna, vedova di Antonio Venturini, scomparso nel 2008, avrebbe compiuto 67 anni il prossimo settembre.

La tragedia ieri sera alle 19,30, sotto una pioggia battente che probabilmente ha causato il pericoloso effetto-specchio, inducendo l’investitore a non accorgersi della persona in mezzo alla carreggiata e facendolo frenare troppo tardi. L’uomo, M.M., 47 anni, di Salzano, era al volante di una Opel Insignia: molto probabilmente, secondo alcune testimonianze, a tradirlo è stato il fatto che la donna, per proteggersi dal freddo e dalla pioggia, indossava una mantella scura che ne rendeva difficile la vista da parte del conducente dell’auto. La dinamica dell’incidente è al vaglio dei carabinieri di Noale, intervenuti sul posto per i rilievi di rito con il vicecomandante Fabio Gazzotto. La strada, in quel tratto, dispone di una buona illuminazione, soprattutto in corrispondenza delle "zebre".

L’impatto dell’auto con il pedone è stato tremendo: la pensionata è stata sbalzata a una decina di metri, finendo sulla pista ciclabile dove, forse a causa di un trauma alla testa, è stata trovata già senza vita. A nulla sono valsi i soccorsi del personale del Pronto soccorso di Mirano, intervenuti dopo essere stati allertati dal titolare della pizzeria, Luigi Favaro.

Comprensibile lo strazio dei familiari davanti ai quali si è consumata la tragedia. La donna, infatti, si stava recando in pizzeria insieme alla figlia Genni, alla sorella e ad altri parenti. Agnese Busatto, che viveva in via Ariosto 4 in centro al paese, lascia anche un figlio, Andrea.

PAPA FRANCESCO A SAN PIETRO: "NON ABBIATE PAURA DELLA TENEREZZA"

- Custodire. Come Giuseppe, - omonimo di Joseph Ratzinger, al quale esprime oggi «affetto e riconoscenza», - costruire la Chiesa, la creazione, «ogni persona, specie la più povera, custodire noi stessi». In queste parole Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco, sintetizza «un servizio che il vescovo di Roma è chiamato a compiere, ma a cui - sottolinea - tutti siamo chiamati per far risplendere la stella della speranza». È il filo conduttore della omelia di nella messa di inizio pontificato, davanti ai potenti della terra, 132 delegazioni tra Paesi e organizzazioni internazionali, le più nutrite quella dell'Argentina e dell'Italia. E l'omelia si caratterizza anche l'insolito, e significativo, «per favore» con cui Francesco ha chiesto «a tutti coloro che hanno responsabilità in ambito economico, politico o sociale» come «a tutti gli uomini di buona volontà», di essere «custodi della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura».
Il Giuseppe che papa Francesco disegna - custode «con umiltà nel silenzio, con una presenza costante e fedele e una fedeltà totale, anche quando non comprende» - somiglia in modo impressionante al Giuseppe descritto da Benedetto XVI nel suo libro «Gesù di Nazaret», sui vangeli dell'infanzia. Giuseppe, osserva infatti papa Bergoglio, vive la sua vocazione di custode «nella costante attenzione a Dio, aperto ai suoi segni, disponibile al suo progetto, non tanto al proprio». «Aperto alla volontà di Dio», Giuseppe «sa leggere con realismo gli avvenimenti» e sa rispondere alla vocazione con «disponibilità, con prontezza». E, rimarca il Papa, «il centro della vocazione cristiana è Cristo: custodiamo Cristo per costruire il creato».
Custodire è una vocazione che «non riguarda solamente i cristiani», commenta il Papa nell'omelia - che ha letto cambiando solo un paio di parole, interrotto da tre applausi più quello conclusivo - e la custodia deve essere soprattutto per i più poveri, deboli, fragili, i vecchi, i bambini. Custodire riguarda tutte le età e i rapporti della vita: i coniugi tra loro, i genitori con i figli e poi i figli con i genitori, gli amici. «Vivere con sincerità le amicizie» è un altro aspetto suggerito dal Papa. Sincerità, insieme a «bontà e tenerezza»: «non dobbiamo aver paura della bontà, anzi, neanche della tenerezza»; «non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo».
Oggi, ha ricordato il Papa, «celebriamo l'inizio del ministero del nuovo vescovo di Roma, successore di Pietro che - ha rimarcato - comporta anche un potere» ma il «vero potere è il servizio, e anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che - ha detto - ha il suo vertice luminoso nella Croce», guardando al «servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe». Ultimi accenti dell'omelia dedicati alla speranza: «anche oggi, davanti a tanti tratti di cielo grigio» a «tante nubi», «abbiamo bisogno di vedere la luce della speranza» «di portare il calore della speranza». «Custodiamo con amore ciò che Dio ci ha donato», ha concluso il Papa, «pregate per me».



ROMA BLINDATA Scattato il piano sicurezza e organizzativo a Roma per l'inaugurazione del Pontificato di Francesco. Completamente vietata al traffico l'area rossa attorno alla zona di San Pietro. Dalle 7.30 chiuso un tratto di via Gregorio VII, corso Vittorio Emanuele e un tratto di Lungotevere da Santa Maria in Cosmedin e fino a ponte Vittorio Emanuele in direzione Stadio Olimpico.
In questo tratto transiteranno le navette gratuite messe in campo dal comune per rafforzare il servizio di trasporto verso San Pietro. La metropolitana sarà gratuita fino alle 14 come anche le linee 64 e 40 che tradizionalmente portano verso il vaticano. Intanto da ieri sono state attivate le bonifiche dell'area di San Pietro sorvegliata da tiratori scelti, agenti 'infiltrati' tra i pellegrini, due elicotteri e persino sommozzatori nel Tevere. Mille sono gli uomini impegnati a garantire al sicurezza e centinaia quelli che garantiranno l'accoglienza con volontari della protezioni civile, operatori del 118, vigili urbani.

domenica 17 marzo 2013

Eros Ramazzotti - Un Angelo Disteso Al Sole

CONDANNATO A MORTE CHIEDE DI ANTICIPARE L'ESECUZIONE PER PROTESTA

WASHINGTON - Condannato a morte ansioso di scontare la pena. La storia è di Gary Haugen, 51 anni, che deve scontare una pena di morte per omicidio. Il detenuto sarebbe dovuto essere giustiziato nel 2011 ma il governatore dell’Oregon, John Kitzhaber, ha infatti sospeso tutte le esecuzioni fino alla fine del suo mandato, ossia fino a gennaio 2015.
Haugen ha fatto persino ricorso alla corte suprema dell'Oregon e accusato il governatore di codardia. «Lo Stato applichi la legge in nome del popolo», ha querelato il politico definendolo un «cowboy di carta che non ha avuto il coraggio di premere il grilletto». Ora sarà la corte suprema dello Stato a dover decidere come affrontare lo spinoso caso. Il suo, a quanto ha dichiarato, è infatti un atto di protesta contro la giustizia americana.
Un dubbio viene però dalle perizie neuropsichiatriche del detenuto, spesso contrastanti, che non garantiscono la piena lucidità di Haugen.


ROMA, BIMBO HA DUE MAMME: LE MAESTRE ANNULLANO LA FESTA DEL PAPÀ ALL'ASILO

ROMA - Le maestre di un asilo nel quartiere Africano a Roma, sentita una psicologa, hanno deciso di annullare la festa del papà perché nella loro classe c'è un bambino con due mamme, quella biologica e la sua compagna. I genitori della scuola, però, si spaccano sulla vicenda, in un consiglio di classe che vede esprimersi le diverse posizioni delle famiglie. Alla fine si decide di lasciare inalterata la festa della mamma e di optare per il giorno di San Giuseppe per organizzare una più generica festa della famiglia». Lo scrive su Il Messaggero Fabio Rossi. «Una delegazione dei genitori che protestano contro l'abolizione della festa del papà è stata ricevuta dal Municipio II - prosegue il quotidiano - 'Mi sento di condividere il disappunto di queste famiglie - commenta Gloria Pasquali assessore municipale alle Politiche educative - Non si tratta di discriminare qualcuno ma credo che non sia corretto cambiare così il calendario delle attività scolastiche e che non sia nemmeno educativo per chi non ha il papà'. Ma la polemica è destinata a continuare anche oltre il 19 marzo».

lunedì 11 marzo 2013

SOFIA, NIENTE PIÙ CELLULE STAMINALI: "ORA È IN CONDIZIONI GRAVISSIME" (clicca x leggere)

FIRENZE - Gina Lollobrigida, Adriano Celentano, Rosario Fiorello e Leonardo Pieraccioni lanciano un appello perché la piccola Sofia di Firenze, gravemente malata, che stava andando incontro ad un miglioramento grazie alle infusioni di cellule staminali. Nel servizio de Le Iene della scorsa settimana, i genitori di Sofia avevano raccontato la loro vicenda, e di come la cura fosse stata interrotta dal ministero della Salute, perché di fatto non riconosciuta legalmente, e somministrata solo in casi eccezionali. Il ministro Balduzzi ha quindi convocato la coppia per un abboccamento, dal quale sono però usciti senza certezze. Poi, la notizia che la cura sarebbe stata somministrata con un metodo diverso e le proteste della mamma di Sofia, che ha spiegato come la bambina sia ormai in condizioni così disperate da non potersi permettere nuovi esperimenti.

DOMANI INIZIA IL CONCLAVE, TRA I FAVORITI IL CARDINALE SCOLA E IL BRASILIANO SCHERER (clicca per leggere)

ROMA -  Il cardinale di Milano Angelo Scola e quello di San Paolo, Odilo Pedro Scherer. Più che una battaglia, sembra sarà un duello ad animare e dividere il Conclave, che inizierà domani. I cardinali elettori, dopo le Congregazioni e soprattutto le conversazioni private iniziate ieri, sembrerebbero concentrarsi su due nomi.
Da un lato, l’italiano Scola, 71 anni, che ha guidato le diocesi di Venezia e Milano, sostenuto da un gruppo eterogeneo di stranieri e da alcuni connazionali. Dall’altro, il brasiliano Scherer, 63, con un seggio nella Commissione di vigilanza dello Ior, candidato sostenuto dalla Curia romana per continuità e dal cardinale Giovanni Battista Re, ex prefetto dei vescovi.
Attenzione, se lo spareggio sembra annunciato, ben più difficile è scommettere sul suo esito. Nessuno dei due, ad oggi, raggiungerebbe il numero di voti necessari per diventare Papa, ossia i 77 della maggioranza qualificata. Scola potrebbe contare su meno di quaranta voti, Scherer su una trentina scarsa. Entrambi lontani dalla meta e abbastanza vicini l’uno all’altro da non far escludere colpi di scena.
Gli indecisi sono tanti e a fare la differenza saranno proprio loro, dunque gli ultimi incontri prima delle votazioni. È qui che si potrebbero inserire, a sorpresa, altri candidati. Qualche nome si vocifera: il franco-canadese Marc Ouellet, l’ungherese Peter Erdo, gli americani Timothy Dolan e Sean O’Malley, senza trascurare outsider come il filippino Luis Antonio Tagle o il messicano Robles Ortega. Al toto-papa si aggiunge il toto-accoppiate che guarda a chi siederà poi nella Segreteria di Stato. Favoriti, l’argentino Leonardo Sandri e l’italiano Mauro Piacenza. Indecisioni e indiscrezioni a parte, su un punto sembrano concordare tutti i cardinali: occorre un Pontefice che dia una svolta al governo della Curia e riformi nel senso della collegialità. «Signore, donaci un Papa Santo», ha detto ieri Scola alla messa nella Basilica Santi Apostoli.
Gli elettori sarebbero pronti, per il cardinale Cristoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna: «In pochi giorni avremo il Santo Padre. Ho trovato in questa ultima settimana negli incontri tra cardinali, uno spirito di fraternità raramente vissuto». Domani pomeriggio, il primo scrutinio. E la prima fumata.


giovedì 7 marzo 2013

BEATRICE, LA BAMBINA DI PIETRA: "A TRE ANNI È COME UNA STATUA" (clicca x leggere)

TORINO - Una drammatica malattia senza nome, e al momento senza cura, tiene prigioniero il corpo della piccola Beatrice: la bimba torinese di tre anni e mezzo non può muoversi, non può afferrare alcun oggetto nè piegare gli arti, perchè un'anomalia genetica provoca la progressiva calcificazione delle parti molli delle articolazioni. Una malattia che ha segnato la sua vita a partire dal secondo mese di vita e di cui non sembrerebbero esistere altri casi al mondo.
Beatrice non può compiere alcun gesto, anche se il suo viso e il sorriso svelano la normale vivacità di una bimba dallo sviluppo neurologico assolutamente normale. Ma il mondo attorno a Bea è tutt'altro che fermo: i genitori Alessandro Naso, operaio, e Stefania Fiorentino, casalinga, non perdono la speranza di trovare la 'chiavè della malattia rara che ha colpito la loro bimba, anche rivolgendosi a Centri medici all'estero.
La loro ricerca - effettuata in modo massiccio attraverso Facebook - per adesso non ha dato frutti concreti, ma ha creato una vastissima comunità virtuale di solidarietà. In pochi mesi il gruppo Facebook 'Il mondo di Bea' ha raggiunto gli 8.000 contatti; centinaia di persone e molte istituzioni seguono ogni giorno il suo caso con partecipazione solidale, creando nuovi contatti e mantenendo viva la speranza per la famiglia. «Nostra figlia vive come una piccola statua di marmo - raccontano i genitori su Facebook - ma come ogni bimba vive di pensieri, emozioni e desideri, nonostante sia costretta a crescere in questa prigione che è la sua malattia».
Insieme all'angoscia per la malattia, i genitori devono affrontare problemi pratici ed economici. Per Beatrice servirebbe una casa nuova, del tutto priva di barriere architettoniche. È per questo motivo che i genitori hanno lanciato un appello al sindaco di Torino, Piero Fassino, per un sostegno che consenta loro di trovare una sistemazione abitativa adeguata. Grazie alla dedizione dal padre e dalla madre, che ha smesso di lavorare per starle vicino, la piccola Beatrice può in parte avere un'esistenza normale. Frequenta la scuola materna, dove è seguita da una maestra dedicata. Per chi la conosce «vive con gioia la sua vita, nonostante la grave patologia».
Da quando è stata scoperta la malattia, la piccola è seguita all'ospedale Regina Margherita. Non esistono al momento terapie o farmaci in grado di arrestare l'inspiegabile processo di calcificazione, anche perchè il male che l'ha colpita resta misterioso per gli stessi medici. Di questa terribile realtà i genitori sono pienamente consapevoli, ciò nonostante continuano con tenacia a portare avanti la loro lotta per dare a Bea una prospettiva di speranza.

FANNO SESSO NELLA SAVANA, ATTACCATI DA UN LEONE: LEI VIENE SBRANATA, LUI SI SALVA (clicca per leggere)

- Attaccati da un leone mentre facevano l'amore. E' accaduto ad una coppia di fidanzati dello Zimbabwe, che si sono appartati nella savana vicino a Kariba, nel nord della nazione africana, affascinati dalle bellezze del luogo o forse eccitati dal fascino del pericolo. Il risultato, racconta il Mail online, è stato tragico: la ragazza, Sharai Mawera, è stata sbranata dal felino, il fidanzato è riuscito a scappare, nudo, raggiungendo la strada per cercare aiuto.
Sharai faceva la cassiera in un piccolo supermercato della zona: quando la polizia è arrivata sul luogo, era per terra, dilaniata dal leone, che secondo quanto detto dai ranger della riserva del lago di Kariba aveva già attaccato, poche ore prima, un altro uomo, uccidendolo. Ora una squadra di volontari sta cercando l'animale, per catturarlo ed evitare, dunque, che accadano altre tragedie uguali.

SUICIDA ROSSI, CAPO COMUNICAZIONE DI MPS. IL BIGLIETTO: "HO FATTO UNA CAVOLATA" (clicca x leggere)

SIENA - David Rossi, capo dell'area comunicazione di Mps, si è tolto la vita stasera, poco dopo le 21, gettandosi nel vuoto dal suo ufficio della sede di Rocca Salimbeni e finendo in un cortile interno. Nel suo ufficio, afferma il Corriere della Sera, sarebbe stato trovato un biglietto accartocciato, con su scritto «Ho fatto una cavolata». Rossi, che non era indagato, una decina di giorni fa era stato perquisito nell'ambito dell'inchiesta sul Monte dei Paschi.
Gli uomini del Nucleo valutario della Guardia di finanza, il 19 febbraio, si erano presentati nel suo ufficio e nella sua abitazione. Nello stesso giorno erano stati perquisiti nuovamente anche l'ex presidente e l'ex dg di Rocca Salimbeni, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni. Rossi non è stato indagato, ma certo le perquisizioni, fecero notare allora alcune fonti dopo la 'visita' delle Fiamme gialle, si fanno «a sorpresa» quando si cercano «prove, documenti o riscontri».
Considerato uomo vicino all'ex presidente Mussari, Rossi, che aveva 51 anni, era rimasto al suo posto anche con la nuova dirigenza. Il sodalizio con Mussari era cominciato dal 2001, quando l'ex presidente di Mps e Abi era a capo della Fondazione, azionista di riferimento con il 34,9% del capitale della banca, e Rossi era il responsabile della comunicazione dell'ente.
Niente lasciava immaginare il drammatico epilogo, ai colleghi che lo avevano contattato anche negli ultimi giorni per le ultime notizie sull'istituto di credito aveva risposto con la stessa cordialità e professionalità di sempre. Rossi, sposato, aveva due figli ed era molto conosciuto in città. Al suo impegno di dirigente della banca, univa anche quello di vicepresidente del Centro internazionale di arte e cultura di Palazzo Te e di membro del consiglio di amministrazione di Vernice per i progetti culturali.

SANTANCHE': SONO SCONVOLTA. «Quando le persone perbene finiscono nel tritacarne della magistratura succedono queste disgrazie. Sono sconvolta. Spero che se esista una giustizia qualcuno ne deve rispondere». Così Daniela Santanchè, depuato del Pdl commenta la morte, questa sera, di David Rossi, responsabile dell'area comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena.

SUICIDI ECCELLENTI. Il suicidio di David Rossi, capo dell'area comunicazione della Banca Monte dei Paschi - che non era indagato, ma che di recente aveva subito la perquisizione della casa e dell'ufficio ed era cosi' marginalmente entrato nell'inchiesta sulla banca senese - richiama alla memoria quelli di molti amministratori indagati nelle inchieste di Tangentopoli degli anni Novanta. Tra tutti, uno dei suicidi ''eccellenti'' dell'epoca di ''Mani Pulite'', che coinvolse non un politico ma il presidente dell'Eni Gabriele Cagliari. Quest'ultimo, 67 anni, designato alla presidenza dell'ente petrolifero italiano il 3 novembre 1989, venne ritrovato il 20 luglio 1993 nel carcere di San Vittore con la testa infilata in un sacchetto di plastica. Era recluso a Milano dal 9 marzo precedente, dopo l'arresto su ordine di custodia cautelare emesso dai giudici del pool milanese. Dopo aver ammesso l'esistenza di un sistema di fondi neri, Cagliari si dimise dalla presidenza dell'Eni. Fu raggiunto da un nuovo ordine di custodia per la vicenda Eni-Sai e dopo quattro mesi di carcere si uccise. Il 27 ottobre 1997, un anno prima di morire, Bruna Di Lucca, vedova di Cagliari, mise a disposizione dell'Eni 13 miliardi che il marito aveva depositato presso una fiduciaria ticinese e che provenivano da quei fondi neri.

Oltre alla vicenda di Gabriele Cagliari, fece rumore il suicidio del deputato socialista Sergio Moroni, che si tolse la vita subito dopo aver ricevuto due avvisi di garanzia, nel giugno e nell'agosto di quell' anno, il primo in relazione alle indagini sulla concessione regionale per la discarica di Pontirolo (Bergamo) e sulle attivita' delle Ferrovie Nord Milano, la seconda nell'ambito di un'inchiesta sugli appalti dell'Ospedale di Lecco. In entrambi c'era l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Prima di suicidarsi Moroni scrisse una lettera al presidente della Camera Giorgio Napolitano nella quale diceva di non avere mai pattuito tangenti e di ''non avere mai personalmente approfittato di una lira''.

domenica 3 marzo 2013

TRAGEDIA NEL FRIULANO, DONNA UCCISA A BASTONATE DAL MARITO: "ERA GELOSO" (clicca per leggere)

UDINE - Ancora una vittima della gelosia maschile. Denise Fernella Graham, di 43 anni, è stata uccisa nella sua casa di Attimis (Udine), massacrata a colpi di bastone con una mazza da baseball. Ad ucciderla sarebbe stato il marito, Silvano Cantarutti, operaio di 51 anni, che è già stato fermato dai carabinieri.
La donna originaria del Centro America, ma che ridiedeva da 11 anni in Friuli, è stata trovata già morta dai militari al loro arrivo nell'abitazione.
A far scattare la violenza del coniuge sarebbe stata la gelosia, sembra infatti, che la coppia, che aveva anche una figlia di 22 anni, era seguita dai servizi sociali a causa delle numerose liti scaturite sempre dalla gelosia.

DETENUTO TENTA LA FUGA DAL CARCERE ATTRAVERSO UNA VALIGIA, BLOCCATO (clicca per leggere)

Pensava di potersela cavare, aiutato anche dalla sua bassa statura, ma non è riuscito ad evadere. Gavinson Garcia, un detenuto venezuelano, alto circa 1,60cmq, ha provato a fuggire dal carcere nascondendosi in una valigia. L'uomo è stato però scoperto dalla polizia che lo ha condotto nuovamente in cella.