Brescia. Emorragia cerebrale prima del parto: Irene Bellini,
35enne di Palazzolo ma originaria di Villongo, nella Bergamasca, non è
mai uscita dal coma ed è morta giovedì, dopo 18 giorni di agonia. La
piccola che aveva in grembo, Valentina, fatta nascere poco dopo la corsa
in ospedale a Brescia, sta bene. Ma la sua mamma non la vedrà mai. É
finita in tragedia una storia che avrebbe dovuto invece portare felicità
nella famiglia di Giacomo e Irene Cominardi, che a Palazzolo gestivano
una ditta di accessori. La piccola Valentina, come detto, è venuta alla
luce il 3 marzo. Quella sera Irene, dopo aver mangiato alcuni dolci,
sente dei dolori alla pancia e decide, per sicurezza, di andare in
ospedale. Arriva alla Poliambulanza: i medici le provano la pressione e
la portano immediatamente in sala operatoria. Decidono di far nascere la
bambina con un taglio cesareo, ma Irene sta già malissimo. Le fanno una
Tac al cervello: c'è una vasta emorragia cerebrale. La situazione è
disperata: da quel momento Irene non si sveglia più. Ora Irene è
composta nella camera ardente nella casa di Villongo, dove ha vissuto
insieme ai genitori e alla sorella prima di incontrare Giacomo, sposato
nell'agosto di due anni fa. Valentina invece è ancora nel nido della
Poliambulanza, dove mercoledì è stata battezzata, in braccio al papà,
accanto al letto della terapia intensiva dove c'era la mamma. «L'amavo,
l'amavo all'infinito: gliel'ho sussurrato anche qualche giorno fa, e le
sono scese due lacrime - dice angosciato Giacomo Cominardi -. I medici
mi dicevano che lei non poteva capire. Allora perchè quelle due lacrime?
Lei sentiva, e nessuno mi potrà convincere del contrario. Loro non lo
sanno, ma i sentimenti vanno oltre. Da quando è entrata in sala
operatoria, Irene non si è più svegliata. Ma quando io le mettevo sul
seno la bambina, sono sicuro che la sentiva. Ho pregato e lottato con
lei per 18 giorni, fino alla fine». DA GIOVEDÌ Giacomo, schiacciato nel
suo immenso dolore, fa la spola tra la camera ardente della moglie e la
culla di quella bambina che avevano tanto desiderato, una sorellina per
la primogenita di lui, Giorgia, di 9 anni. «In questa tragedia - dice
ancora Giacomo - lei è il mio conforto. Insieme a Valentina, che non
potrà mai vedere come era bella la sua mamma». La tragedia ha scosso
tutti a Palazzolo: nel fabbricato dove viveva la famigliola, in via
Tezze 9, di fronte alla torre e al Castello, il cancello è chiuso e
nessuno risponde al citofono. «Non riusciamo a crederci - raccontano due
anziane residenti del piccolo rione -: Giacomo è cresciuto qui, e qui
vivono i suoi genitori. Irene si vedeva poco, ma era una gran bella
ragazza». «Li avevo sposati io, com'erano felici!» commenta il parroco
don Cristoforo Vescovi, in preda alla commozione. I funerali di Irene
Bellini saranno celebrati oggi pomeriggio alle ore 15, partendo da via
Confalonieri 1 a Villongo, suo paese natale.
che dire in questa situazione ,non sci sono parole ma tanta tristezza ,mi unisco ai famigliari per il loro dolore ,roberta
RispondiEliminaCiao Irene riposa in pace ,vredrai che dal cielo riuscirai a stare sempre accanto hai tuoi bambini e dare forza tuo marito per trovare la forza di andare avanti , che triste storia la nascita di un bambino dovrebbe essere la cosa piu'bella della tua vita e non diventare una tragedia ma pultroppo la vita non e'sempre giusta ,spero che Giacomo ,la piccola Valentina e Giorgia trovino conforto nel'andare avanti .
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