martedì 30 aprile 2013

FIGLI SOTTO LA DOCCIA, LEI SI ADDORMENTA: QUANDO SI SVEGLIA LI TROVA MORTI

- Una mamma di 22 anni mette i figli sotto la doccia, va nella stanza accanto per prendere l'occorente

per lavarli e si addormenta. Si risveglia dopo dieci ore e trova i due piccini, dieci mesi e due anni,

morti.

La vicenda è avvenuta in Australia dove stamattina si è tenuta la prima udienza del processo.

Secondo l'autopsia il bimbo più piccino è morto affogato mentre il più grande è morto per gli stenti e  
l'ipotermia.

La notizia ha avuto grande risalto nei paesi del commonwealth ed è stata riportata da molti organi di informazione. Sui siti britannici sono visibili anche le fotografie dei due piccini mentre sono felici tra le braccia della mamma e del papà.


lunedì 29 aprile 2013

FACEBOOK, CLICCARE "MI PIACE" VALE 174 DOLLARI PER LE AZIENDE

Cliccare 'mi piace' su Facebook vale 174,18 dollari. O almeno questo è il valore (in aumento del 28%

sul 2012) che può assumere un 'Like' per una azienda in futuri acquisti secondo quanto ha calcolato la
società di social intelligence Syncapse sulla base di acquisti, raccomandazioni e consigli dati ad altri

consumatori da un campione di utenti Usa di Facebook. I ricercatori hanno rilevato che i fan di un

brand spendono in media più dei clienti normali e fino a +43% nell'indotto. Lo studio di Syncapse evidenzia anche che il valore del gradimento su Facebook va oltre la semplice stima economica:«un fan non solo tende ad essere fedele al brand a cui da l»amicizià, ma gli dà anche la priorità negli acquisti, è portato a spendere di più rispetto ad altri prodotti e a consigliarlo ad amici e conoscenti»

EPIDEMIA DI MORBILLO IN GRAN BRETAGNA, I MEDICI: "ALLERTA ALTISSIMA, VACCINARSI"

Quella che viene oramai definita un'epidemia di morbillo in Gran Bretagna è «preoccupante» e soprattutto «pericolosa per tutti coloro che non sono vaccinati», avverte Walter Ricciardi, direttore del Dipartimento di Sanità del Policlinico Gemelli di Roma.
«Il morbillo - spiega Ricciardi - non è di solito letale ma si diffonde per le vie respiratorie. Basta quindi la vicinanza ad una persona malata o appena guarita per ammalarsi. È pericoloso perchè nel caso della Gran Bretagna colpisce soprattutto gli adolescenti e i giovani adulti che non furono vaccinati quando avevano 15 mesi a causa dell'errata convinzione che il vaccino provocasse l'autismo. E, mentre di solito è 'benignò e non richiede quasi mai ospedalizzazione nei soggetti giovanissimi, quando invece colpisce adolescenti e giovani adulti l'ospedalizzazione può salire al 30-40% perchè tende a cumularsi ad altre infezioni. In quel caso si hanno anche sepsi, polmoniti e meningiti e ci possono essere casi mortali com'è successo per un giovane inglese nei giorni scorsi».
Sono quindi i giovani a dover esercitare la maggiore cautela, se non sono vaccinati, evitando contatti con persone malate e luoghi affollati dove l'epidemia è stata segnalata. «Il consiglio migliore è ovviamente quello di vaccinarsi - aggiunge -. L'ideale rimane la vaccinazione da bebè, a 15 mesi, ma si può fare in qualsiasi età». «L'attuale epidemia in Gran Bretagna - spiega Ricciardi - è dovuta appunto al fatto che gli adolescenti e giovani adulti di oggi non sono stati vaccinati quando avevano 15 mesi proprio per colpa di Andrew Wakefield che aveva sconsigliato la vaccinazione asserendo falsamente che provocava l'autismo. Ha fatto un grosso danno e oggi se ne vedono le conseguenze».
Per quanto riguarda l'Italia, dove il vaccino per il morbillo è solo fortemente raccomandato e non obbligatorio e di solito fa parte della trivalente insieme con quelli contro rosolia e parotite, il rischio c'è perchè «siamo ampiamente sotto la soglia di vaccinazione del 95% fissata per l'eradicazione della malattia nel programma rilanciato di recente dal Ministero della Salute. In alcune regioni siamo anche di poco sopra il 60%. La situazione ottimale è quella che c'è negli Usa dove in alcuni stati il livello di copertura è anche del 100%».

sabato 27 aprile 2013

ROMA, NASCONDE IL CADAVERE DEL PADRE PER PRENDERE 1.400 € DI PENSIONE

Teneva nascosto il cadavere del padre, murandolo in una stanza, per continuare a riscuotere la sua pensione. Un genitore che da morto gli 'fruttavà 1.400 euro al mese. È durato due anni l'orrore nascosto tra le pareti di una casa a Subiaco, vicino Roma, dove un disoccupato di 44 anni aveva occultato il corpo del padre, in passato tipografo del Vaticano, per continuare ad incassare la sua pensione. A scoprirlo sono stati i carabinieri di Tivoli e Subiaco, durante una serie di controlli antidroga. Il 44/enne, che aveva precedenti per stupefacenti e problemi di droga, fino a quattro o cinque anni fa aveva abitato con il padre in zona San Pietro a Roma, vista la professione del padre. Poi si erano trasferiti in una casetta a due piani nella contrada La Maina, a pochi chilometri dalla Capitale. A 83 anni, nell'agosto del 2011, il padre è morto. Ma il 44/enne, senza lavoro e tormentato dalla dipendenza dalla droga, non accettava l'idea di poter finire sul lastrico. E allora ha deciso di fingere, per l'Inps, che il padre continuasse a vivere. Agli altri avrebbe detto che il padre era molto malato.

IL CADAVERE Ha avvolto il cadavere con del nastro adesivo, come se fosse una mummia. Poi ha adagiato il corpo seduto, vicino ad una parete della camera da letto al secondo piano, su una specie di mansarda, e l'ha murato con mattoni e cemento creando una sorta di doppio muro a forma di 'L'. Ma la stanza doveva essere chiusa ermeticamente e non avrebbe dovuto uscire neppure uno spiffero, per questo ha sigillato la porta con del silicone. E ogni sera il 44/enne riposava in un'altra camera da letto proprio di fronte a quella sorta di tomba nascosta, che aveva creato pur di riuscire ancora ad incassare 1.400 euro al mese. Quando oggi i carabinieri sono entrati in casa sua per un controllo, l'uomo ha cercato di mettere in scena il solito copione. «Sta riposando, è malato, non bisogna disturbarlo», diceva ai militari insospettiti. Dopo qualche minuto ha ceduto e ha confessato in lacrime. Sulla mansarda, al piano di sopra, il padre era avvolto nel nastro adesivo e murato da almeno un paio d'anni. L'uomo è stato fermato ed è indagato per occultamento di cadavere, ma l'ipotesi di un omicidio non è ancora del tutto escluso. Quando sono stati contattati dai carabinieri, i due fratelli del 44/enne erano sotto choc. Pare che da tempo non avessero più rapporti con il padre ed il fratello. Tra di loro forse non correva buon sangue. Ora si aspettano gli esiti dall'autopsia sul corpo del pensionato, per stabilire le cause della sua morte e capire se, ad essere nascosto, ci sia stato anche un gesto violento.

martedì 23 aprile 2013

"FEDERICA STAVA GIÀ MALE MENTRE FACEVA IL TATUAGGIO". MISTERO A MILANO

- Federica aveva cominciato a sentirsi male da subito. Fin da quando, giovedì pomeriggio, le stavano 'disegnandò un pesce sulla spalla sinistra: un lieve mal di gola, una strana sensazione e un senso di malessere. È questo uno dei particolari venuti a galla dalle testimonianze raccolte di chi è stato accanto nelle ultime e drammatiche ore di vita a Federica Iammatteo, la ragazza milanese morta a 23 anni per uno shock settico.
Ma a dire se a scatenare quella grave infezione, per la quale non ha mai più ripreso conoscenza, sia stato o meno quel tatuaggio fatto in un centro specializzato circa 32 ore prima, sarà l'autopsia disposta per domani mattina da Tiziana Siciliano, il pm al quale è stato assegnato il delicato caso.
Secondo la ricostruzione, in base ai racconti raccolti da inquirenti e investigatori, la ragazza ha cominciato ad accusare qualche lieve malore proprio mentre era 'sotto l'agò del tatuatore. Un malore al quale all'inizio non ha fatto molto caso, fino a quando, a casa la situazione è peggiorata. La mattina dopo è stata così accompagnata dalla madre al pronto soccorso del San Giuseppe dove i medici, sospettando già un problema di tipo settico, le hanno effettuato dei prelievi di sangue e nessun altro esame di tipo diagnostico.
La situazione poi è precipitata improvvisamente. Nel pomeriggio la corsa disperata al Policlinico, dove è stata ricoverata nel reparto di rianimazione in condizioni disperate. Inutili i tentativi di salvarla: all'una e 30 della notte tra venerdì e sabato è morta. Il pm, che indaga per omicidio colposo a carico di ignoti, ha acquisito non solo le cartelle cliniche della giovane, ma anche il kit (inchiostro e aghi) con cui le è stato fatto il tatuaggio per capire se la causa di quella letale infezione sia stata una reazione allergica. Tenendo conto che, in base ad alcuni studi clinici, il continuare a fare tatuaggi può sensibilizzare alle sostanze utilizzate e portare a inaspettate e forti reazioni.
Quanto al centro specializzato, che si trova non molto lontano dai Navigli, da una prima ispezione dei Nas risulta essere in regola sotto il profilo igienico-sanitario. Per tanto, in attesa dell'esito dell'autopsia, il sospetto è che Federica fosse diventata improvvisamente allergica all'inchiostro, visto che quello che le era stato fatto quattro giorni fa non era il primo tatuaggio.

CHIAMA IL 112 E SI AUTODENUNCIA: "HO BEVUTO E STO GUIDANDO"

- Molte le segnalazioni al 112 da cittadini preoccupati per la guida pericolosa di automobilisti in stato di ebbrezza. Decisamente insolita però l'autodenuncia ricevuta dai carabinieri di Camerino, che hanno ricevuto la chiamata di un giovane di Matelica per un guidatore ubriaco.
«Ci può dire il tipo di veicolo e l'esatta posizione così possiamo intervenire?» ha chiesto l'operatore.
«Certo - ha risposto l'altro con voce tranquilla - sono io la persona ubriaca, la macchina è la mia!».
Il carabiniere, incredulo, gli ha quindi chiesto di fermarsi subito e di attendere l'arrivo di una pattuglia. G.M., di 24 anni, è stato raggiunto da una pattuglia di militari di Matelica che lo ha sottoposto alla prova con l'etilometro.
Il giovane, che effettivamente aveva un pò bevuto, ha detto ai carabinieri di aver chiamato perchè non voleva «fare del male a qualcuno».

MILANO, PRESO "PALPEGGIATORE SERIALE". MOLESTIE A DIECI DONNE SU BUS E METRO

Un pregiudicato di 37 anni è stato arrestato, a Milano, con l'accusa di violenza sessuale, per aver palpeggiato una decina di donne sui mezzi pubblici. Lo ha comunicato la Questura. L'uomo, S.P., originario di Lecco, e che ha precedenti per questo genere di reati, è stato notato da un agente del commissariato Ticinese che si stava recando a lavoro, lo scorso fine settimana.
L'uomo, salendo su un primo autobus, ha palpeggiato cinque donne fino a quando l'agente lo ha visto toccare il sedere di una ragazza sui vent'anni facendo finta di armeggiare con il telefonino. A quel punto il poliziotto si è ricordato del viso del pregiudicato, e lo ha seguito.
L'uomo è sceso a Cadorna e ha palpeggiato altre ragazze sulle scale della metrò. Poi è salito su un altro autobus in via Carducci, pieno di passeggeri, e all'altezza di via De Amicis e sceso dopo aver palpeggiate altre otto donne. L'ultima però lo ha seguito e lo ha indicato: a quel punto l'agente lo ha immobilizzato.

lunedì 22 aprile 2013

LA CRISI ROVINA IL SORRISO DEI BIMBI, UNA FAMIGLIA SU 3 RINUNCIA AL DENTISTA

- Niente sorriso nemmeno per i bimbi con la crisi. Una famiglia su 3 ormai non porta più i figli dal dentista a causa delle difficoltà economiche. Il 90 per cento degli under 14, pari a 5 milioni di bimbi, avrebbe bisogno dell'apparecchio per i denti ma nel 2012 le terapie ortodontiche sono crollate del 40%, così circa due milioni di bimbi rischiano danni ai denti per colpa della crisi economica. L'allarme arriva in occasione del ventesimo Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti di Odontoiatria, in corso a Roma. Ed è a rischio anche la tenuta dell'assistenza odontoiatrica pubblica, da sempre minoritaria nel nostro Paese: la richiesta di prestazioni è aumentata del 20 per cento nell'ultimo anno, proprio perchè gli italiani stanno cercando in ogni modo di contenere le spese dentistiche. Il costo medio minimo per un apparecchio ortodontico e una terapia adeguata fra i 6 e i 14 anni è di 4500-6500 euro, e oggi molti genitori non possono più permetterselo. Cresce così la richiesta di pagamenti dilazionati e prestiti, e c'è addirittura, come hanno riferito i medici, chi chiede un anticipo del Tfr per pagare le cure.

RIPERCUSSIONI SULL'ODONTOIATRIA PUBBLICA Così ora l'odontoiatria pubblica rischia di esplodere. Le richieste al SSN sono aumentate del 20% dal 2012 al 2013 ma i 3.500 dentisti che operano nelle strutture pubbliche, erogando circa 4 milioni di prestazioni ambulatoriali all'anno sono ormai al collasso. Il costo medio per due o tre apparecchi da portare per almeno due anni, va dai 2000 ai 3000 euro, mentre per la seconda fase si spendono 2500-3000 euro se ci si rivolge a una struttura pubblica con tariffe calmierate. Per ridurre il carico economico sulle famiglie a costo zero per lo Stato, il Collegio dei professori universitari, le Associazioni dei professionisti e le imprese del settore, hanno approvato il primo documento con cui si richiede la possibilità di detrarre dalle imposte le spese dentistiche e benefici fiscali agli studi che investono in innovazioni tecnologiche per combattere anche la piaga dell'evasione a fronte di un fatturato di 6 miliardi di euro di spesa da parte degli italiani. Il provvedimento servirà anche a ridurre l'abusivismo che riguarda 15mila operatori senza credenziali che evadono le tasse: sono un pericolo per la salute. «Le famiglie italiane iniziano a tirare la cinghia anche per la salute di ciò che hanno di più caro al mondo, i propri figli, con un risparmio solo temporaneo e con il rischio di un incremento di spesa in futuro» spiega Antonella Polimeni, presidente del Collegio Nazionale dei Docenti di Odontoiatria e Direttore del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche dell'Università Sapienza di Roma. In Italia il 90-95% dell'assistenza odontoiatrica è garantita da studi privati, ma a causa della crisi i genitori portano i bambini dal dentista per la prima visita, ma poi rinunciano alle terapie: alcuni definitivamente, altri chiedono se è possibile mettere l'apparecchio a distanza di un paio d'anni.

MILANO, ABUSA PER ANNI DI UNA 12ENNE. ARRESTATO MISSIONARIO PORTOGHESE

 Missionario portoghese e amico di famiglia, un sacerdote 39enne, S.F., ha molestato sessualmente per oltre due anni la figlia della coppia, fin da quando lei aveva 12 anni, convincendo i genitori che le timide lamentele della ragazzina fossero solo le invenzioni di una adolescente. A gennaio la giovane si è sfogata con lo psicologo della sua scuola e dopo faticose e complicate indagini, la squadra mobile ha messo l'uomo in manette, il 20 marzo, con l'accusa di violenze sessuali su minore.
La vittima, oggi 15enne, ha riferito che i primi episodi risalgono a quando aveva 12 anni: il missionario era spesso a casa ospite e spesso avveniva che anche lì, tra le mura domestiche, con i genitori nelle stanze vicine, lei venisse palpeggiata o costretta a lasciarsi baciare. Mai un rapporto completo, ma per due anni la ragazza ha subito molestie, molestie che sono durate fino a fine 2012, quasi, quando i genitori hanno cominciato a insospettirsi e a dare retta alla versione della ormai 14enne figlia. Residente presso un istituto missionario milanese da anni, il sacerdote portoghese aveva con la famiglia della vittima un rapporto di fiducia e di confidenza molto forte tanto da avere il potere di far credere a mamma e papà che la loro figlia «non la raccontava giusta, forse voleva solo attirare attenzione» e che da parte sua «nessun tipo di molestia». Lo psicologo scolastico, accogliendo lo sfogo della 15enne, ha rotto il circolo di smentite e di imbarazzi, ha riferito tutto ai genitori ma anche all'Asl e tre mesi fa sono partite le indagini.
Sentiti insegnanti e preside, e anche i sacerdoti dell'oratorio frequentato dalla ragazza, realtà non legata all'istituto di missioni dell'arrestato, un mese fa per il religioso sono scattati gli arresti.

SOS CONGIUNTIVO, MAESTRA SICILIANA FONDA UN'ASSOCIAZIONE

Un'estemporanea «associazione a tutela del congiuntivo» è stata fondata a Gela da un'insegnante della scuola primaria del quarto circolo didattico, Rosalba Occhipinti, nel plesso «Luigi Capuana». Oltre a lei, vi fanno parte un gruppo di alunni e docenti esterni, con regolari presidente e consiglio direttivo impegnati in questa sorta di «Sos» per «difendere e diffondere l'uso del modo verbale congiuntivo». «Tutti i bambini sono soci a patto che - dice l'insegnante - ascoltino con attenzione coloro che parlano, individuino gli eventuali errori e li correggano, qualunque sia la fonte».
La promotrice della singolare iniziativa ha promosso per il prossimo 23 aprile una gara tra i suoi 28 alunni che si cimenteranno in una prova scritta dedicata allo svolgimento di una serie di esercizi sull'uso del congiuntivo. Sarà poi una commissione esterna a valutare gli elaborati e a decretare il «socio» vincitore.

MAMMA UCCIDE A COLTELLATE LA FIGLIA DI 18 MESI E SI TAGLIA LA GOLA: ERA DEPRESSA

- Le ha trovate il marito, Alberto Calderoli, nipote dell'ex ministro della Lega Roberto Calderoli, tornato ieri sera in tutta fretta da un congresso dentistico a Riva del Garda, in Trentino. La moglie Alessia Olimpo, dentista di 36 anni, e la figlioletta di un anno e mezzo erano morte, nella cameretta della bimba, entrambe con ferite d'arma da taglio. Per la polizia si tratta sicuramente di un omicidio-suicidio. Una tragedia che ha scosso Bergamo, la morte di Alessia, giovane mamma di 36 anni e della sua bambina di 18 mesi. La donna avrebbe prima ucciso la piccola in un attimo di follia e poi, forse ritrovando la lucidità e rendendosi conto di ciò che aveva fatto, si è tolta la vita tagliandosi la gola.

"ALESSIA NON STAVA BENE" A lanciare per primo l'allarme è stato il padre di Calderoli, sabato verso le 18. Il suocero e sua moglie erano stati a pranzo da Alessia. La donna non veniva quasi mai lasciata da sola. Da tempo non sembrava stesse bene e tutti i familiari le stavano vicino il più possibile. A peggiorare quello che sembrava uno stato depressivo della neomamma, dentista pure lei e nello studio del marito, la recente perdita della madre e una malattia ereditaria alla tiroide. Dopo il pranzo i suoceri erano tornati a casa loro, ma verso sera il nonno si è presentato di nuovo a casa di Alessia per vedere come stava. Nessuna risposta e dopo qualche insistenza, anche con il cellulare, ha chiamato il figlio che si trovava al congresso di Riva del Garda. L'uomo, che è il figlio di un fratello del senatore leghista Roberto Calderoli, è salito in macchina ed è tornato nel suo appartamento al quinto piano del condominio di viale Giulio Cesare 52, nel quartiere Monterosso.

LA PORTA DI CASA ERA CHIUSA DALL'INTERNO La porta era chiusa dall'interno, ha chiamato la moglie e la figlia, ma non ha ottenuto risposta. Temendo il peggio, ha avvisato i vigili del fuoco e il 118. I soccorritori sono dovuti entrare nell'appartamento della famiglia Calderoli attraverso il balcone. Con la scala sono riusciti ad arrivare alla finestra della camera da letto della bimba, da dove hanno visto i due corpi a terra in un lago di sangue. Subito sono stati allertati il magistrato di turno, il sostituto procuratore Franco Bettini, il dirigente della Squadra mobile Gianpaolo Bonafini, i tecnici della Scientifica, le Volanti e i carabinieri. Nessun estraneo è stato fatto entrare nel palazzo e ai residenti non è stato detto nulla di quanto accaduto. Per consentire alla Scientifica di svolgere al meglio i rilievi e mantenere la scena del crimine intatta, i tecnici sono entrati dalla finestra: il corpo della mamma infatti era steso proprio dietro la porta della cameretta. Se gli agenti fossero entrati da lì, aprendola, avrebbero inevitabilmente spostato il corpo e compromesso la scena. I rilievi sono proseguiti per tutta la nottata. La famiglia Calderoli, molto nota a Bergamo, si è trincerata nel dolore e nel silenzio. Alberto non solo è nipote di Calderoli, ma è anche fratello di Paolo, l'attore noto al pubblico con il nome d'arte di Casiraghi.

domenica 21 aprile 2013

BIRRA DI STERCO D'ELEFANTE, L'ULTIMA FOLLIA GIAPPONESE VA A RUBA

TOKYO - L'ultima leccornia dedicata agli appassionati di birra arriva dal Giappone. Ottenuta dalla

macerazione di chicci di caffè passati prima attraverso il sistema digestivo di elefanti thailandesi, la

bevanda è praticamente ottenuta dalle feci degli animali e non se ne fa un mistero. Anche il nome

scelto dal coraggioso produttore, il giapponese Sankt Gallen, richiama la "pupù": si chiama Un, Kono

Kuro, un gioco di parole che in giapponese indica proprio gli escrementi. Se non fosse abbastanza chiara la provenienza della birra scura e dal gusto morbido, l'etichetta fa svanire ogni dubbio: un elefantino collegato a dei grani di caffè e parte il processo di fermentazione. La birra, lanciata come uno scherzo nel giorno del primo aprile, è andata letteralmente a ruba.

ADESCA BAMBINI PER INCONTRI E FOTO. MA FACEBOOK NON LO RIMUOVE

Il suo profilo di chiama Musica e Canto, ma il suo hobby, tutt'altro che artistico, è quello di adescare bambini su Facebook, o cercare di convincere adulti ingenui a passargli foto di sederini di infanti, descrivendo con dovizia di particolari le attività che aspirerebbe a svolgere con la sua parte anatomica preferita (con la speranza che non le abbia già sperimentate). Nonostante le numerose segnalazioni da parte degli altri utenti, l'anonimo pedofilo, preso d'attacco anche dalla popolare pagina-gogna "Io odio i maniaci di m***a", agisce indisturbato sul social network da settimane. L'ennesimo episodio che costringe alla riflessione sulla discrezionalità degli admin di Facebook, che in più occasioni hanno dimostrato di tollerare pagine apertamente misogine o discriminanti, o come in questo caso, utenti con comportamenti decisamente illegali.

DA DUE MESI ASPETTA ALLA FERMATA DEL BUS: "QUI HO CONOSCIUTO LA DONNA DELLA MIA VITA"

MOSCA - La speranza è l'ultima a morire per Vitaly Shakhnazarov, un uomo russo di 33 anni che è convinto di aver incontrato la persona della sua vita. Vitaly e la ragazza dei suoi sogni hanno aspettato l’autobus insieme per qualche minuto e poi non si sono più rivisti. Da circa due mesi il giovane non si muove da quella fermata nella speranza di rincontrarla e dichiararle il suo amore. Le uniche cose che sa di lei sono che si chiama Mariana, ha i capelli scuri e due anelli alle dita.
“Ci siamo piaciuti subito e quando è arrivato il suo autobus abbiamo deciso di incontrarci il giorno dopo allo stesso posto e alla stessa ora. - spiega Vitaly - Ma il giorno dopo non si è fatta vedere. L’ho aspettata per ore ma non c’era traccia. Non ho neanche il suo numero di telefono”. Sono due mesi, quindi, che aspetta alla fermata del bus 80, che ogni tanto prende addirittura, sperando di vederla. “Non posso credere che non la rivedrò più e continuerò a venire a questa fermata finché non la troverò di nuovo“.

BIMBO DI 3 ANNI AFFOGA NELLA VASCA DA BAGNO DI UN AGRITURISMO, INUTILI I SOCCORSI

- Tragedia in provincia di Imperia. Un bimbo di 3 anni è annegato oggi nella vasca da bagno della stanza di un agriturismo di Mendatica, nell'entroterra di Imperia. È stata la madre a dare l'allarme, dopo aver trovato il bambino nella vasca. Ha cercato subito di rianimarlo, poi disperata ha chiesto aiuto. I soccorritori non sono però riusciti a rianimare il piccolo. Sul posto anche i carabinieri, e il medico legale. Stando ai primi accertamenti, l'ipotesi più probabile è quella dell'incidente domestico.

I RISULTATI DELLA PERIZIA
È confermata, dopo i primi, più approfonditi accertamenti, l'ipotesi dell'incidente domestico per la morte di Matteo S., il bimbo di 3 anni morto per annegamento nella vasca bagno della sua abitazione in un agriturismo di Mendatica, nell'entroterra di Imperia. A confermarlo è il pm Alessandro Bogliolo, che ha escluso «elementi per cui si possano avanzare supposizioni diverse». La perizia medico legale ha confermato la morte per annegamento. I carabinieri della compagnia di Imperia e delle Stazioni di Nava e Pieve di Teco hanno accertato che al momento del tragico incidente in casa c'erano solo la mamma del bimbo, Simona P., e la nonna. La madre stava facendo il bagno al bambino. Ha riferito di essersi allontanata un attimo per prendere l' asciugamano e quando è tornata ha visto il figlio con la testa fuori dall'acqua, ma cianotico. Il genitore ha subito allertato i soccorsi e il personale sanitario del 118 ha tentato di rianimare Matteo per una quarantina di minuti. Ma tutto è stato inutile. Il padre del piccolo è un dirigente del Settore fitosanitario della Regione Liguria. In quel momento era fuori casa per alcune commissioni, mentre i due fratellini e la sorellina erano a scuola.

mercoledì 17 aprile 2013

Trucchi correggi-errori

errori indelebili?

Specialmente la mattina, quando la luce artificiale del nostro bagno ammorbidisce i toni e inganna l’occhio sulla reale percezione del colore, ci sono dei trucchi ideati dai migliori make-up artist in grado di salvare i piccoli e grandi disastri e permetterti di rimediare senza dover rifare il trucco per intero!

Ci sono consigli che, però, vanno seguiti in anticipo e la cui applicazione e utilizzo sono fondamentali per non incorrere in qualche brutta caduta di stile, evitare gli scivoloni e apparire sempre bella e fresca, anche quando la fretta ci induce ad un trucco approssimativo, che necessita di qualche ritocco.

Parti con poco...

Il fondotinta e la sua stesura sono quelli che creano i problemi maggiori. Quando la superficie interessata del viso è estesa, correggere e ritoccare il colore si rivela quasi sempre impossibile. Meglio stendere il primo strato di fondotinta leggero ed intervenire, in una seconda fase, aggiungendo o sfumando con più toni.

Come prima cosa stendere una crema idratante sulla pelle umida, lascia asciugare e procedi alla stesura del fondotinta per mezzo di una spugnetta, fissando il tutto con uno strato di cipria neutra. Le stesse regole valgono per la terra, abbronzante o non. Stendine uno strato sottile e sfuma con il pennello grosso e morbido: farai sempre a tempo ad aggiungere uno strato aggiuntivo!

Un velo leggero di blush

Il coloratissimo fard, utile ad illuminare il viso con un colore totalmente naturale, va sfumato dagli zigomi fino ad arrivare alla punta. La differenza tra questo prodotto con il fondotinta è quella che il blush è un cosmetico leggerissimo su cui è facilissimo intervenire e correggere anche dopo la stesura.

Se il fard è troppo sarà sufficiente accarezzare il viso con le mani completamente pulite procedendo con cautela verso l’esterno, per uniformare il colorito. Una volta messa in pratica questa tecnica, se il blush è ancora troppo, passaci sopra un pennello da fondotinta o una spugnetta pulita rimuovendo quanta più ‘polvere’ possibile.

La cipria preventiva

Se anche tu odi le grinze che si formano sopra gli occhi o ai lati delle labbra dove il fondotinta o il correttore vanno ad intrappolarsi, è opportuno ricorrere ad una soluzione efficace e duratura. La cipria è una pratica base fissante utile a far durare di più l’ombretto, così come rossetto e mascara, prevenendo l’inserimento del prodotto nelle pieghe della palpebra.

Stendere la cipria è semplicissimo, basta procedere dall’esterno verso l’angolo interno dell’occhio applicando una tonalità più chiara sulla palpebra e una più scura sull’angolo esterno, sfumando accuratamente con il pennello.

Alt alle sbavature!

Un problema ricorrente che ci attanaglia già a metà mattinata è quello delle sbavature. Se il mascara cola è opportuno evitare il contatto con le dita, ma pulirsi direttamente con un cotton fioc o un po’ di cotone compatto. Se il problema invece è dato da matita o eyeliner, trasforma il make-up in un trucco smoky o, la prossima volta, ricorda di fissare il tratto con un tocco di ombretto in polvere dello stesso colore.

Se è l’ombretto a sbavare, prima di stenderlo una seconda volta passa un velo di cipria sotto l’occhio e poi spazzolalo via con un pennello morbido.


Eliminare l’odore di fumo

Su mobili, tende e vestiti, l’odore di fumo e bruciato è particolarmente fastidioso perché tende a impregnarsi su tessuti e materiali tanto che spesso è molto difficile da eliminare. La prima regola quando la cucina produce dei fumi eccessivi è che la cappa non può assorbire o che qualcuno fuma in casa è di aprire le finestre per creare un ricambio d’aria immediato.
Via gli odori dagli ambienti di casa
La prima regola è quindi quella di aprire le finestre in modo da creare una corrente d’aria che favorisca un ricambio efficace. In commercio esistono molti prodotti spray anti odore o che permettono di profumare la casa in modo discreto, l’importante è scegliere la fragranza giusta che per cucina e sala da pranzo dovrà essere la più delicata possibile.
Chi è alla ricerca di metodi più naturali potrà creare dei composti da diffondere nell’ambiente. Ad esempio potremo unire acqua, aceto e olio essenziale di eucalipto per una soluzione da spruzzare o con cui impregnare un panno da porre sul termosifone o su una ciotola in modo che si asciughi catturando i cattivi odori. Anche argilla, bucce d’arancia o bicarbonato possono essere molto utili per profumare la stanza ed eliminare i cattivi odori.
Eliminare l’odore dai vestiti
Il modo più efficace per eliminare l’odore di fumo e fritto dagli indumenti è quello di lavarli in lavatrice. Nel caso gi giacche, cappotti o altri indumenti delicati che vogliamo evitare di lavare una soluzione è di lasciarli all’aria per almeno un giorno intero, quindi riporli in una busta di plastica con un sacchettino di poutpurrì o di lavanda per un altro giorno.

Via muffa e unto dal garage

Il garage rischia spesso di diventare un deposito di oggetti inutilizzati in cui dominano caos e polvere. Ordine e pulizia dovrebbero essere prerogative anche di questo ambiente di casa, per questo è necessario di tanto in tanto procedere con una pulizia approfondita e un riordino di oggetti e attrezzature.
Attenzione all’ordine
Spesso questo ambiente viene abbandonato a se stesso, quasi non facesse parte della casa, importante è invece non trascurare di riordinare spesso tutti gli oggetti, eliminando quelli che non useremo più. Gli oggetti che si usano raramente andranno impacchettati o riposti negli scaffali in modo da rendere più agevoli le operazioni di pulizia, se le pareti saranno libere e pulite sarà più facile accorgersi di sporco e muffa ed eliminarlo in modo tempestivo.
Eliminare lo sporco e le macchie di olio
Grasso, polvere, terra, segni di copertone e macchie di olio, la pulizia e la gestione del garage diventa spesso molto difficoltosa. Almeno ogni 3 mesi dovremo effettuare una pulizia soft per eliminare la polvere, spazzando bene le superfici ed eliminando le eventuali ragnatele.
Eliminare la macchie di grasso e di olio richiederà invece un lavoro più approfondito che protremo effettuare con dell’acquaragia minerale o con un prodotto specifico, una volta sciolto il grasso dovremo raccoglierlo subito con della carta assorbente. Una volta eliminato il grosso della macchia dovremo procedere con uno o più lavaggi accurati con un detergente sgrassante finché la macchia non sarà completamente eliminata.
Eliminare la muffa
Se il garage è interrato e particolarmente umido le probabilità che si formi della muffa sono molto alte. Ecco come fare:
1 – Verifica le pareti ed eventualmente rimuovi tutti gli oggetti o i mobili che possono favorire la formazione della muffa, soprattutto negli angoli o nei punti più difficili da raggiungere.
2 – Utilizza un prodotto specifico oppure una soluzione con 1 tazza di candeggina in un litro di acqua fredda e spazzola le pareti finché tutte le spore di muffa non saranno state rimosse. Risciacqua bene le pareti con acqua pulita.
3 – Fai aerare bene il locale e lascia porte e finestre aperte almeno per 4-5 ore, in caso di formazione continua di muffa sarà opportuno applicare un pittura anti muffa o una base di calce specifica che permetta una migliore traspirazione evitando il riformarsi della muffa.
P.s. ricorda sempre di indossare guanti di gomma ed eventualmente una mascherina quando effettui le operazioni di pulizia della muffa.

YARA, L'ESAME DEL DNA NON LASCIA DUBBI. "IL KILLER È IL FIGLIO DELL'AUTISTA"

L'assasino di Yara Gambirasio non può che essere il figlio di Giuseppe Guerinoni, e non il nipote,

come era stato ipotizzato. Dalle analisi avviate dopo la riesumazione dell'autista di Gorno, emerge

che non può che essere un legame padre-figlio quello che lega Guerinoni all'uomo che ha lasciato

tracce di DNA sui vestiti di Yara. A testimoniarlo ci sono gli accertamenti compiuti sul cromosoma

Y, quello che si trasmette di padre in figlio: l'Y di Guerinoni e quello di 'ignoto 1' sono infatti identici secondo gli esperti della polizia scientifica e i consulenti del pm Letizia Ruggeri. Inoltre ulteriori analisi compiute sui cromosomi hanno permesso di concludere che tra Guerinoni e il killer di Yara può esserci solo il legame padre-figlio e non nonno-nipote. L'omicida avrebbe dunque proprio una cinquantina d'anni

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IL MAESTRO PEDOFILO TORNA IN LIBERTÀ. BERGAMO INSORGE, SCIOPERO A SCUOLA

- Non volevano che l'ex maestro accusato di abusi su alcuni suoi studenti tornasse libero e per questo stamattina non hanno mandato i figli a scuola: uno sciopero pressochè totale, quello alle scuole elementari e medie di Palosco, nella Bassa Bergamasca, ma che non ha influito sulla decisione, in realtà nel frattempo già presa, di prorogare gli arresti domiciliari per l'insegnante a un anno esatto dalla data del suo arresto. Decisione che, comunque, soddisfa i genitori dei bambini che, tra ieri e stamattina, avevano affisso fuori dalle scuole striscioni per protestare contro l'ipotesi che l'ormai ex maestro tornasse libero in attesa del processo. Una protesta dura, ma gridata solo attraverso gli striscioni.

L'ARRESTO. L'insegnante, 63 anni, era stato arrestato un anno fa con l'accusa di abusi su alcuni bambini delle elementari: violenze che sarebbero avvenute all'interno della scuola dove il maestro insegnava da tanti anni. Già ieri davanti alla Procura di Bergamo erano comparsi dei manifestini con foto e nome del maestro indagato e con la scritta 'Ricercatò. Oggi la singolare protesta alla scuola: anche il corpo docente, pur non potendo aderire allo sciopero per motivi contrattuali, ha espresso la propria solidarietà a genitori e bambini. Tra elementari e medie si sono presentati in classe solo 4 bambini su 300 (3 delle elementari e uno delle medie).

STRISCIONI. Quattro gli striscioni comparsi all'esterno delle elementari dai genitori: 'Giustizia!'; 'I bambini chiedono: perchè libertà?'; 'Il colpevole c'è: va punito orà; 'Per non dimenticare... 17 aprile 2012'. Due gli striscioni comparsi fuori dalle medie: 'Giustizia!' e 'Incubo senza fine, 17 aprile 2012'. L'insegnante sessantatreenne era stato arrestato in flagranza di reato proprio un anno fa: in seguito gli erano stati concessi i domiciliari in una struttura religiosa. I carabinieri avevano piazzato delle telecamere in un locale della scuola dove l'insegnante si appartava con i propri alunni: erano così state riprese scene inequivocabili. Proprio oggi si pensava scadessero i termini per la custodia cautelare e si credeva che lo 'storicò insegnante del paese sarebbe tornato libero, ma i domiciliari nei suoi confronti erano nel frattempo già stati prorogati.



TORINO, ARRIVA UN CUORE DALLA GRECIA: SALVATO NICOLA, UN BAMBINO DI 18 MESI

Un cuore in volo dalla Grecia all'Italia, per salvare la vita del piccolo Nicola. È durato tutta la notte, all'ospedale Regina Margherita di Torino, il trapianto di cuore sul bimbo di 18 mesi, affetto da cardiomiopatia dilatativa e legato dallo scorso dicembre al cuore artificiale. Donatore un suo coetaneo deceduto a Patrasso. «Nicola è in condizioni stabili e molto soddisfacenti», dice nelle prime ore del mattino il professor Carlo Pace Napoleone, che lo ha operato con la sua equipe di Cardiochirurgia per nove ore e mezza consecutive. La prognosi, però, rimane riservata, come da prassi in questi casi.
Nicola ha ricevuto in dono una nuova vita, grazie al gesto di generosità estrema della famiglia di Patrasso e dopo una lunga storia di angoscia, vissuta dai genitori e da tutta la sua famiglia. Di madre russa e papà genovese, il piccolo era in lista trapianti urgenti già da un anno. Nel mese di novembre era stato necessario fornirgli assistenza cardiorespiratoria, con il sistema ECMO, a causa di un'infezione intercorrente. Ma il peggiorare delle sue condizioni aveva imposto, all'inizio del mese di dicembre, l'impianto del cuore artificiale. Da allora era ricoverato al Regina Margherita, legato a una macchina, in attesa di un nuovo organo, la sola cosa che avrebbe potuto salvargli la vita. Al suo fianco, ogni giorno, la mamma e la nonna. Il papà, lavorando su navi da crociera, è costretto a lunghe trasferte.
«Già nella mattinata di ieri era arrivata a Torino la segnalazione della disponibilità del cuore - spiega ancora il cardiochirurgo Pace Napoleone - e si è attiva la procedura per giungere al trapianto». L'equipe torinese è volata in serata in Grecia, poi ha fatto più di un'ora di auto per arrivare a Patrasso, espiantare l'organo e poi compiere il percorso inverso, fino a Torino. «Con i medici dell'Ospedale Universitario di Patrasso - aggiunge Pace Napoleone - c'è stata grande collaborazione. E mi ha colpito - aggiunge - che i genitori del bimbo deceduto abbiano voluto conoscere e ringraziare i chirurghi arrivati dall'Italia per l'espianto». L'intervento, il secondo del genere nell'ultimo mese su un paziente tanto piccolo al Regina Margherita, dopo quello che ha salvato la piccola Emma, è tecnicamente riuscito. Ora bisogna soltanto aspettare.

BELEN ALLATTA SANTIAGO, FOTO SU 'CHI'. "HO ANCORA UN PO' DI PANZETTA"


Dopo aver salutato i propri fan su Facebook, Belen Rodriguez confida le sue prime parole da

mamma a "Chi" (Foto via TgCom) che la intervista mentre allatta il neonato Santiago: " Ho la faccia

tipo una torta e ancora un po' di panzetta - ha dichiarato alla rivista in edicola domani -  Ma va bene così. Allatto mio figlio anche se mi aiuto con l'aggiunta del latte integrativo in polvere. Sto imparando anche l'utilizzo del biberon. Fondamentale. (...) Per ora mio figlio non ne vuol sapere di prendere il ciuccio in bocca. Proprio non ci riesce. Come devo fare?".

MOGLIE TRADITA, 'SMASCHERA' IL MARITO CON UNO STRISCIONE ALLO STADIO


Ecco come smascherare un marito infedele davanti a migliaia di persone. Una donna newyorkese ha

deciso di andare al MetLife Stadium del New Jersey con uno striscione dal significato

inequivocabile: «Quel traditore di mio marito è seduto alla fila 129, posto 31, 7-8 insieme alla sua b famiglie». Ma la donna non si è limitata allo striscione, indossando anche una maglietta con la medesima scritta. Chissà come si sarà sentito l'uomo, visto che grazie al web, a sapere del suo tradimento non è stato solo il New Jersey, ma tutto il globo.

ROMA, PICCHIA LA FIGLIA NEONATA E LA PORTA IN FIN DI VITA IN OSPEDALE

 È stata arrestata per tentato omicidio, lesioni gravissime ed abbandono della figlioletta di appena due mesi. Mamma violenta e quasi assassina la bulgara che, lo scorso gennaio, aveva accompagnato la neonata all’ospedale di Anzio perché in stato di disidratazione e con sospetta bronchiolite. Ma le sue condizioni sono subito apparse gravi, tanto che la piccola (trasportata all'ospedale Policlinico Umberto I in prognosi riservata ed in grave pericolo di vita) era stata ricoverata in terapia intensiva.
I successivi accertamenti medici e gli esami strumentali, infatti, avevano evidenziato un quadro clinico derivante da emorragie cerebrali e fratture craniche che le hanno provocato uno stato di disabilità permanente.
Inutili i tentativi del personale sanitario di contattare la madre della bambina. La donna infatti, subito dopo il ricovero, aveva fatto perdere le proprie tracce e non si era più recata in ospedale per informarsi delle condizioni di salute della figlia. Sono stati i poliziotti a scovarla e a nutrire molti dubbi circa la versione fornita dalla donna: «La piccola è caduta dal letto, le lesioni sono state causate dal fratello più grande».
Ma non era affatto andata così. Le fratture sono state causate dalle botte ricevute dalla madre, che nel frattempo si era data nuovamente alla macchia.

MILANO, RAGAZZINA DI 12 ANNI IN COMA: "IMPICCATA DAL GUINZAGLIO DEL CANE"

 «Impiccata» alla giostra sotto casa, nel parchetto dove portava il suo cagnolino. È la disavventura capitata a una ragazzina di 12 anni, che lunedì pomeriggio ha rischiato di morire per «una tragica fatalità», come l’hanno definita i carabinieri.
Sara, questo il nome della piccola, quel parchetto in via Cerkovo lo frequentava tutti giorni e le piaceva perché c’è un’area giochi per i bambini. Lei ne amava uno in particolare: una specie di skilift, composto da due colonne di legno distanti una quindicina di metri e fissate su due collinette artificiali, unite da un cavo d’acciaio a un paio di metri dal suolo. Il gioco consiste nel tenersi in equilibrio su un seggiolino e scivolare (usando il proprio peso) fino al capo opposto. Così Sara si è legata il guinzaglio al collo per avere le mani libere e potersi aggrappare al supporto, ma una volta arrivata nel punto più alto, dove non toccava il terreno, è scivolata ed è rimasta impiccata. Fatalmente il guinzaglio si è impigliato nel seggiolino e si è stretto attorno al piccolo collo, lasciandola sospesa per alcuni lunghissimi minuti. Lei ha lottato solo per pochi secondi, poi ha perso i sensi. Sarebbe morta lì, mentre giocava nel suo amato parchetto, se non fosse intervenuto un passante di 30 anni che l’ha sollevata, liberata e infine stesa sulla terra battuta.
Trasportata all’ospedale Niguarda in condizioni che sono subito apparse molto gravi, è stata intubata e tenuta in osservazione per tutta la notte di lunedì. Ora è mantenetuta in coma farmacologico e la sua prognosi è riservata, in condizioni che i medici preferiscono non comunicare. Il timore, infatti, è che possa aver riportato danni cerebrali a causa del tempo in cui l’ossigeno non è arrivato al cervello. Per ora è solo un’ipotesi, bisognerà aspettare il suo risveglio per scoprirlo. Intanto, però, i residenti hanno smontato l’attrazione per evitare altre tragedie.

PESARO, AVVOCATESSA SFIGURATA CON L'ACIDO: FORSE DELITTO PASSIONALE

 I carabinieri di Pesaro stanno indagando sull'aggressione ad una avvocatessa di 35 anni, Lucia

Annibali, originaria di Urbino, a cui ieri sera, intorno alle 22.30, nell'androne di casa un uomo con il

volto coperto ha gettato sul viso dell'acido. La donna ha aperto il portone di casa e vi ha trovato

dentro il suo aggressore, che forse conosceva. Sembra infatti che prima di essere trasportata in

ospedale a Parma, in gravissime condizioni, abbia fatto in tempo a sussurrare un nome, probabilmente quello di un suo ex.

TURCHIA, "SCIOPERO DEL SESSO" CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

- Uno sciopero del sesso per dire "no" alla violenza sulle donne. La proposta è dell'associazione femminile Sefkat Der di Konya, antica capitale della Turchia. L'appello invita le proprie aderenti a negare per 41 giorni ogni forma di contatto sessuale ai propri partner per protestare contro il fenomeno endemico in Turchia della violenza contro le donne.

L'associazione Sefkat Der, riferisce Radikal, proporrà la settimana prossima di estendere il movimento a tutto il paese. Oltre allo sciopero del sesso propone che le donne turche rifiutino per lo stesso periodo anche di fare i lavori di casa. Almeno una donna viene uccisa ogni giorno in Turchia. Secondo Hurriyet, 7mila donne sono sotto protezione perchè a rischio di violenza domestica. I reati di natura sessuale sono inoltre aumentati del 400% negli ultimi 10 anni: ne sono stati denunciati 33 mila nel 2011 contro 8mila nel 2002.

martedì 16 aprile 2013

DIVORZIO PERCHÉ LEI FA TROPPO SHOPPING. GIUDICE DÀ RAGIONE AL MARITO DISPERATO

ROMA - Il troppo shopping è costato la fine di un matrimonio. É accaduto ad una coppia romana nel caso in cui il giudice ha dato ragione al marito e ha dichiarato i coniugi separati con addebito alla moglie,a causa dell'eccessivo shopping. La donna percepiva, infatti, da 3 anni un assegno di mantenimento previsto anche per i figli, ma da alcuni controlli è stato provato che spendesse tutti i soldi per motivi personali.
La coppia era andata in crisi a causa delle eccessive spese per abbigliamento e cosmetici della moglie che costringevano il marito a dover provvedere da solo alle spese per la casa e per i figli.
Secondo la sentenza: «Nell’estratto conto della signora, dal 2006 al 2009, risultano in modo quasi giornaliero spese per articoli di profumeria o di abbigliamento, o verosimilmente legate alle esigenze di una donna e non risultano affatto esborsi (ad esempio supermercato) legati alle esigenze di mantenimento della famiglia e di due figli».

SESSO NEL CONFESSIONALE NEL DUOMO DI CECINA: IN MANETTE COPPIA 'FOCOSA'

Facevano sesso nel confessionale del duomo di Cecina (Livorno), per questo oggi pomeriggio una

coppia di Rosignano, 32 anni lui e 29 lei, è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale dai

carabinieri e denunciata per atti osceni in luogo pubblico. A chiamare i carabinieri è stato un fedele

che, entrato in chiesa per pregare, ha sentito provenire dal confessionale gemiti inequivocabili.

 I militari subito intervenuti in duomo si sono diretti verso il confessionale e hanno sorpreso i due seminudi mentre stavano consumando un amplesso. Alla richiesta dei carabinieri di ricomporsi e rivestirsi immediatamente, i due hanno aggredito i militari e ne è nata una colluttazione. I carabinieri, oltre alla denuncia per atti osceni, hanno così provveduto all'arresto della coppia per resistenza a pubblico ufficiale.


BOSTON, BOMBE ALLA MARATONA: DUE MORTI. OBAMA: "TROVEREMO I RESPONSABILI"

Sangue sulla maratona di Boston: due esplosioni hanno provocato almeno due morti e 23 feriti alcuni gravi alla finish line della gara in pieno centro della città, un'ora dopo che il primo maratoneta aveva tagliato il traguardo. Secondo il New York Post - che cita fonti di polizia - i morti delle esplosioni di Boston sarebbero almeno 12 e i feriti circa 50. Per il Boston Globe, i feriti sarebbero più di 100.
Un sospetto di nazionalità saudita, afferma il New York Post, sarebbe stato fermato: ferito, si troverebbe al momento sotto sorveglianza in un ospedale della città. Il fermo è confermato anche da Fox News, che però parla genericamente di un uomo, senza specificarne la nazionalità.
La polizia di Boston ha smentito però la notizia di una persona fermata. L'Fbi ha la quasi certezza che le esplosioni siano state un attentato, ma non si sa ancora se di matrice interna o internazionale.

OBAMA: TROVEREMO I RESPONSABILI «Troveremo i responsabili e li assicureremo alla giustizia». Con queste parole Barack Obama ha commentato la tragedia avvenuta a Boston, dove due bombe hanno sconvolto l'arrivo della Maratona. «Boston si rialzerà con orgoglio», ha aggiunto il Presidente degli Stati Uniti. «Non abbiamo ancora risposte. Tutti gli americani sono al fianco della gente di Boston», ha detto Obama. «Oggi io e Michelle ci uniamo a tutta l'America nel piangere le vittime di Boston». «Sia chiaro che andremo fino in fondo a questa vicenda per capire chi e perchè è avvenuto ciò».

IL SINDACO: E' UNA TRAGEDIA «È una tragedia»: così il sindaco di Boston, Thomas Menino, di fronte alle telecamere ha descritto le esplosioni avvenute vicine al traguardo della storica maratona cittadina.

"AL QAIDA AVEVA MINACCIATO ATTACCHI" I «prossimi attacchi di al Qaida saranno potenti e scioccanti» e si verificheranno «negli Usa, in Francia e in Europa»: è il testo di un messaggio apparso nella galassia dei siti jihadisti e reso noto ore fa dalle organizzazioni di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web, Jihad Watch.

BLOCCATE LE COMUNICAZIONI CON I CELLULARI Le bombe alla maratona di Boston sono il frutto di un evento «ben coordinato e pianificato»: lo hanno detto fonti del governo americano alla Cnn. «State a casa, evitate luoghi affollati», il suggerimento delle autorità agli abitanti di Boston dopo il primo briefing. La polizia di Boston ha bloccato le comunicazioni dei telefoni cellulari in città per prevenire il rischio che un telefonino possa provocare esplosioni a distanza.
Un'altra esplosione si è verificata poco dopo le 16 anche alla Kennedy Library, ma non è chiaro se l'episodio sia collegata alle esplosioni alla maratona, ha detto il capo della polizia di Boston Ed Davis in una conferenza stampa. «C'è stata un'altra esplosione alla biblioteca Jfk. Non abbiamo le prove che sia legata a quella delle Maratona, ma crediamo di si».

UNA O PIU' BOMBE Fonti dell'intelligence parlano di una o più «bombe» e riferiscono di almeno ulteriori due ordigni trovati e disinnescati. E mentre si teme che il bilancio possa essere più pesante, la dinamica esatta delle esplosioni che hanno fatto subito temere il terrorismo non risulta ancora chiara.
Il presidente Barack Obama è stato informato, ha chiamato sindaco e governatore e ha ordinato all'amministrazione di fare il necessario per assistere le autorità del Massachusetts mentre il suo vice Joe Biden ha evocato subito un possibile attentato parlando a sua volta di «bombe».
Nel mondo del dopo-11 settembre, per motivi precauzionali, New York e Washington hanno innalzato le misure di sicurezza intorno ai monumenti e ai grandi alberghi e anche Londra ha rivisto le misure di sicurezza in vista della sua maratona di domenica.

L'ATTENTATO. Tutto è cominciato poco prima delle 15, un'ora dopo che il primo maratoneta aveva tagliato il traguardo. Si sono uditi come due potenti tuoni, poi il fumo si è levato fitto davanti al palco degli arrivi e la gioia della gara si è trasformata in tragedia. Feriti tra i corridori, feriti tra il pubblico che si è alzato in preda al terrore in un fuggi fuggi convulso. «Ero vicinissima, ho sentito la forza dell'esplosione e visto le vittime proiettate a distanza. Ho visto uno che ha perso entrambe le gambe», ha raccontato una testimone. Secondo la Fox sarebbero dieci i feriti ricoverati al Massachusetts General Hospital con arti amputati. Sono particolari raccapriccianti mentre si diffondevano voci di altri possibili ordigni al Mandarin Hotel, un albergo cinque stelle nella zona di Back Bay, e alla Kennedy Library. Il Lenox Hotel, altro albergo di lusso, è stato evacuato.
Chiusi i ponti, lo spazio aereo, una linea della metropolitana
. La maratona di Boston è una delle gare del genere più antiche al mondo: si corre dal 1897 ed è una delle sei maratone mondiali: l'evento attira in media 500 mila spettatori e richiede alcuni tempi di qualificazione per poter partecipare. Quest'anno l'ultimo miglio aveva una dedica particolare, alle vittime di Newtown, la cittadina del Connecticut dove in dicembre una strage di bambini ha rilanciato negli Usa il dibattito sul controllo delle armi.

lunedì 15 aprile 2013

MENGONI, MOTORE IN FIAMME SUL VOLO. SU FB: "PAURA, MA SIAMO SANI E SALVI"

Paura per Marco Mengoni, ma nulla di più, sul volo Amsterdam-Milano: durante il ritorno in Italia per partecipare alla trasmissione di Rai2 "Quelli che", il suo aereo, a causa di un guasto che poteva provocare l'esplosione del motore, dopo il decollo è dovuto tornare indietro.

A mettere in allarme i fan del vincitore dell'ultimo Festival di Sanremo un messaggio su Twitter e un commento su Facebook: dall'account del cantante si leggeva: «Attimi di paura ma siamo sani e salvi! Stiamo bene». Pericolo scampato e nel pomeriggio Mengoni è riuscito ad arrivare, anche se con un po' di ritardo rispetto alla scaletta, alla trasmissione condotta da Victoria Cabello per presentare il suo nuovo singolo #Prontoacorrere e ha tranquillizzato il suo pubblico.

Alla conduttrice che chiedeva: «Marco cosa è successo? ci hai fatto preoccupare», ha spiegato: «Siamo partiti stamattina alle 7 per essere in tempo da voi, ma dopo 20 minuti di volo ci hanno detto che c'era un problema. Mi ero abbioccato, bava sul maglione... ho sentito 'problema tecnico, problema tecnico, problema tecnico' in olandese, c'era puzza di carburante sull'aereo, era andato a fuoco il motore, siamo scesi tutti».

Poi il cantante si è imbarcato su un altro volo. Sul prossimo tour Mengoni, in giacca azzurra brillante, ha detto: «Sarà Essenziale come me, semplice. Parte l'8 maggio al Teatro degli Arcimboldi. Mi volevano far partire in inverno, ma io da qui a settembre che facevo? Volevo subito ringraziare le persone che hanno permesso la mia vittoria a Sanremo». Il 18 maggio rappresenterà l'Italia a Malmo, in Svezia, proprio per l'Eurovision Song Contest.




HA LA TESTA COME UN PALLONE: ROONA, 18 MESI, RISCHIA DI MORIRE SENZA CURE

- Per colpa di una rara malformazione la piccola Roona Begum, di soli 18 mesi, si ritrova con una

testa di tre volte più grande del normale. La piccola, fotografata con il padre Abdul nel villaggio di

Jirania, nel nord dell'India, ha una patologia chiamata idrocefalo, cioè un accumulo anomalo di

liquido a livello dei ventricoli cerebrali che fa assumere dimensioni enormi al cranio.

A causa del suo disturbo, che la affligge dalla nascita, Roona soffre di convulsioni e disturbi mentali. La malattia, se non curata, potrebbe condurre alla morte. Proprio questa è la preoccupazione della famiglia Begum: il padre di Roona lavora come operaio in una fabbrica di mattoni e guadagna circa due euro al giorno, mentre per curare la piccola servirebbero costosi medici privati.

AMANDA KNOX: "MOLESTATA IN CARCERE. LA GUARDIA MI CHIEDEVA DI FARE SESSO"

Rivelazioni choc quelle di Amanda Knox, la giovane per cui è stata annulata l'assoluzione per l'omicidio di Meredith Kercher, che parla nel suo libro verità "Waiting to be Heard" nuovi particolari sui giorni in carcere.
La Knox denuncia molestie sessuali da parte delle guardie del carcere: «Il secondino mi chiedeva con chi avevo fatto sesso, voleva sapere quanti ragazzi avevo e se volevo andare a letto con lui». Parla anche di richieste di rapporti lesbo da parte di alcuni secondini.
La parte più importante delle sue rivelazioni riguarda però Raffaele Argiro, guardia carceraria, già accusato di aver molestato un'altra detenuta e ora in pensione. «Ero così sorpresa e scandalizzata dalle sue provocazioni che qualche volta mi chiedevo se non stessi capendo male quello che mi stava dicendo», continua Amanda, «Quando mi accorgevo che voleva parlare di sesso provavo a cambiare argomento».
Il poliziotto ha però smentito tutto e denunciato la Knox per diffamazione: «Le ho chiesto quanti fidanzati avesse avuto, ma era sempre lei a iniziare a parlare di sesso».

domenica 14 aprile 2013

PORDENONE, UN UOMO PRENDE A PUGNI UNA BIMBA DI 9 ANNI IN BICI: ARRESTATO

Una bimba di nove anni è stata aggredita stamani da un uomo mentre si trovava in sella alla propria bicicletta lungo una pista ciclabile nel centro di Maniago.
Intorno alle ore 9:30 la piccola, assieme alla sorellina e al padre stava facendo una passeggiata quando ha incrociato in direzione opposta un pedone. L'uomo, sembra in preda a un raptus, senza proferire parola si è scagliato sulla bambina colpendola con due pugni al volto e procurandole profonde ferite lacero-contuse. Nè è nata una colluttazione con il padre della piccola, che nel tentativo di difenderla ha lanciato sull'uomo la propria bicicletta.
Sono intervenuti anche alcuni passanti che hanno cercato di bloccare l'aggressore. In pochi minuti sono giunti anche i carabinieri della locale stazione, che dopo una seconda colluttazione sono riusciti a bloccarlo gettandolo a terra, e ad arrestarlo. L'aggressore non aveva documenti e ha detto soltanto qualche incomprensibile parola: sembrerebbe trattarsi un cittadino straniero.
La bambina è stata trasferita d'urgenza all'ospedale di Pordenone: non versa in pericolo di vita ma ha da quanto si è appreso avrebbe perso molto sangue. Ignote le cause dell'aggressione, pare che la famiglia non avesse mai incontrato prima d'ora l'uomo. Indagini in corso da parte dei militari dell'Arma anche della compagnia di Spilimbergo, in provincia di Pordenone.

L'AGGRESSORE Si chiama Marian Stefan Buican, è un cittadino romeno e ha 33 anni l'aggressore della bimba di 9 anni di Maniago (Pordenone), da lui presa a pugni senza motivo. L'uomo è stato identificato grazie alla madre, badante in città, che si è recata al Pronto Soccorso, non vedendolo rientrare a casa, per chiedere notizie ai sanitari. Da quanto si è appreso, Buican sarebbe in Italia da pochi giorni e soffrirebbe di una patologia per la quale ha bisogno di una terapia farmacologica, che secondo la madre non avrebbe assunto. Buican è accusato di lesioni personali gravi - la piccola guarirà in trenta giorni - violenza e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, capo d'imputazione che nasce dall'aver rotto nella foga il primo paio di manette che gli era stato stretto ai polsi. Nel trasporto a Pordenone ha dato nuovamente in escandescenze, costringendo l'autorità a disporre un trattamento sanitario obbligatorio. Ora è piantonato all'ospedale di Pordenone: sarà trasferito in carcere quando le condizioni di salute lo consentiranno.

"PER PARTORIRE DOBBIAMO NASCONDERCI": LA PROTESTA DELLE DONNE A PANTELLERIA

Pantelleria s'infiamma la protesta delle donne dopo la chiusura del punto nascita dell'ospedale Nagar, deciso dallo scorso governo regionale per tutte le strutture che praticavano meno di 500 parti all'anno. Le donne contestano l'obbligo di trasferimento sulla terraferma, imposto dall'Asp di Trapani, per le partorienti che hanno raggiunto la trentaduesima settimana. Secondo quanto scrive Repubblica-Palermo, alcune donne in gravidanza, arrivate all'ottavo mese si nascondono per evitare il trasferimento coatto, come accaduto ad Adela, una romena che il giorno di Pasqua ha dato alla luce una bambina nell'ospedale dell'isola. Le isolane stanno facendo una colletta per organizzare a Palermo una manifestazione contro la chiusura del punto nascita, in attesa che il ministero della Salute decida se riaprire 7 dei 28 reparti di maternità chiusi in Sicilia, come proposto dal nuovo governo Crocetta. Oltre al disagio del trasferimento, le donne denunciano gli eccessivi costi a cui devono far fronte per trascorrere l'ultimo periodo di gravidanza lontane da casa, accompagnate dai mariti che così sono costretti a perdere giornate di lavoro. Il costo della «trasferta», comprese le spese di viaggio, è stimato in almeno 1.500 euro per ogni partoriente.

IL MIRACOLO DI MAMMA IVANA, PARTORISCE IN COMA E SI RISVEGLIA: "GRAZIE WOJTYLA"

vana Greco è una giovane mamma, ha 33 anni e una storia fuori dall'ordinario. Lo scorso 16 marzo Ivana ha partorito una bimba alla 32esima settimana di gestazione, il tutto mentre era in coma per un aneurisma cerebrale. I medici sono riusciti a salvare la piccola, Rebecca Maria, e oggi anche la mamma può finalmente tornare a casa dopo essersi risvegliata dal coma, ma non prima di aver salutato la sua bambina, ancora ricoverata in Neonatologia.

PAPA WOJTYLA Ivana ringrazia l'equipe medica dell'ospedale Garibaldi di Catania guidata dal dottor Sergio Pintadi, che ha fatto nascere la sua bambina quando pesava solo un chilo, ma è convinta che a guidare la mano della scienza sia intervenuto qualcuno da molto in alto: “Abbiamo pregato per ore e ore, giorni e giorni, tutti i giorni… pregavamo insieme – racconta la donna – lui su sedeva accanto a me, sul letto, io sentivo la sua mano sulla mia fronte… è stato lui, Papa Wojtyla a salvarmi, lui ha salvato prima la mia bambina e poi me”.
“Ho parlato incessantemente con papa Giovanni Paolo II. Appena mi sono addormentata – continua – lui si è seduto accanto a me e mi ha chiesto di pregare la Madonna. Ogni giorno mi abbracciava… poi mi ha detto ora devo andare, non smettere mai di pregare”.

venerdì 12 aprile 2013

LA DONNA BARBUTA VA IN TV PER CERCARE MARITO: "MI SENTO SEXY"

Mariam ha 49 anni e da 28, da quando è nato il suo primo figlio, deve convivere con una vera e

propria barba. Dopo i primi e fastidiosi trattamenti di depilazione, ha deciso di gettare la spugna nella

battaglia contro i peli superflui sul viso. Da allora la sua vita è cambiata: Mariam, che vive in Germania, ha cominciato ad avere difficoltà nel relazionarsi con le altre persone e soprattutto con l'altro sesso; così ha aperto un blog per sfogarsi e parlare della sua perluria facciale. Nel blog spiega come anni di pinzette e ceretta le avessero infiammato la pelle e che la gente si allontanava da lei a causa del suo aspetto decisamente "virile". Marian, tuttavia, non si è limitata a scrivere la sua storia ed è apparsa in televisione per cercare marito. Quando l'intervistatrice le ha chiesto se si sentiva sexy, Mariam ha risposto: "Sì. Ora sono pronta ad avere un rapporto. Mi sento più fiduciosa e mi conosco meglio di quando ero più giovane. Io sono felice".


SCHIANTO IN AUTO PER COLPA DELL'IPHONE. L'ULTIMO SMS: "A PRESTO, TI TW..."

- Alexander Heit era un giovanissimo studente universitario americano, che frequentava la Northern

Colorado. La sua storia, così simile a quella di tanti ragazzi come lui, morti sulle strade in incidenti

d'auto causati dalla distrazione, sta commuovendo gli Stati Uniti: il 3 aprile scorso Alexander era alla guida della sua auto, e come spesso capita a molti, stava scrivendo un sms ad un amico sulla tastiera del suo iPhone.
Distrazione che gli è costata la vita, perché senza accorgersene è finito sulla corsia opposta, finendo in un dirupo, per poi morire in ospedale dopo una breve agonia. I suoi genitori, sperando che certe tragedie non succedano più, hanno deciso di far pubblicare ai giornali locali la foto del telefonino di Alexander, con le ultime frasi scritte agli amici. Emblematica l'ultima frase lasciata a metà: "Ci vediamo presto, ti tw...". Poi lo schianto.

NOVARA, NEONATO MORTO IN AUTOSTRADA TRA I RIFIUTI. "SI CERCA LA MADRE"

«C'è un neonato morto a lato della strada, ad Agognate, vicino all'ingresso dell'autostrada Novara

Ovest». Sono state queste le parole al 113 dell'automobilista che ieri sera ha notato il cadavere di un

neonato abbandonato per strada, tra i rifiuti, sotto un ponte alla periferia di Novara, non lontano dal casello Novara Ovest dell'autostrada A4.
Sul posto gli agenti della squadra mobile della Questura, il medico legale e il sostituto procuratore Mara De Donà, che coordina le indagini per risalire alla madre. Una informativa è stata diramata a tutti gli ospedali di Piemonte e Lombardia per capire se sia stata ricoverata una donna per le ferite post-parto.
Ma non è escluso, data la vicinanza dell'autostrada, che a gettare il cadavere del neonato, di uno o due giorni, possa essere stato qualcuno di passaggio.

giovedì 11 aprile 2013

"UNA VITA FELICE? 36 MINUTI DI LAVORO E 106 MINUTI DI SESSO AL GIORNO"

Dedicare più tempo al piacere che al dovere, non solo il sogno di molti ma anche la raccomandazione di due studiosi per godere al meglio della propria vita. Per ottenere il massimo del benessere e della felicità, infatti, servirebbero 106 minuti al giorno dedicati al sesso a fronte di solo 36 passati a lavorare.
I dati son il frutto di uno studio sull'ottimizzazione del tempo nell'ambito della giornata per favorire il buon vivere portato avanti da Sebastian Pokutta dell'università Jacobs di Brema e Christian Kroll, docente alla Georgia Tech statunitense. I due studiosi, attraverso il Day Reconstruction Method, hanno classificato le diverse attività della giornata in base alla soddisfazione che offrono a chi le svolge.  All'interno dello studio si tengono presenti matrimonio, lavoro, soldi e le grandi tematiche della vita. Per misuare l'effettivo benessere ricavato da ogni attività, hanno analizzato una giornata di sedici ore, escludendo quindi quelle convenzionalmente dedicate al sonno.
Di facile lettura il risultato della ricerca: la giornata dovrebbe trascorrere in attività piacevoli: 106 minuti di sesso, 82 dedicati ai rapporti sociali, 75 al cibo, 36 al lavoro. Ovviamente si tratta di una proporzione ideale, ben lontana da quanto accade in realtà: sono almeno 244 i minuti dedicati ogni giorno al lavoro e solo 7 quelli per le attività piacevoli.

PASSWORD ADDIO, IN FUTURO BASTERÀ PENSARLA: "IL PC LEGGERÀ LA MENTE"

- Un computer che legge i pensieri o che si comanda con le mani, un dispositivo che riconosce la voce, che scannerizza una retina o le impronte digitali. Non sono più scenari di fantascienza o di un film come il 'cult' Minority Report, ma fanno parte sempre più della sperimentazione scientifica e tecnologica e potranno in tempi bravi entrare nella nostra quotidianità.
Tra le ultime novità quella che arriva dalla UC Berkley School of Information che ha messo a punto un sistema per leggere le password nella mente di un utente. Andando oltre la digitazione delle classiche combinazioni alfanumeriche sempre più violate dagli hacker. Nell'università californiana l'esperimento è stato condotto da John Chuang che ha usato un apparecchio già in commercio che costa circa 100 dollari e si chiama NeuroSky MindSet. È una specie di caschetto con funzioni di elettroencefalogramma non invasive, molto simile alle cuffie che si usano per ascoltare musica. Il dispositivo viene connesso tramite Bluetooth ad un computer che riesce a decifrare le onde cerebrali. Nel corso della ricerca è stato chiesto a diverse persone di immaginare di compiere azioni specifiche, come cantare una canzone, ma anche generiche, come muovere un dito. In tutti i casi è stato possibile usare le onde cerebrali di chi si è sottoposto all'esperimento per identificare le azioni in modo accurato, con un livello di errore inferiore all'1%. Da qui la possibile applicazione, secondo il ricercatore, al mondo delle password che potrebbero essere così sostituite dalle 'passthought' (dove 'thought' sta appunto per pensiero).
L'esperimento rientra nel campo dell'autenticazione biometrica che annovera anche la lettura della retina, delle impronte digitali o della voce che le aziende tecnologiche e anche quelle di videogiochi stanno già sperimentando. Di recente Paypal e Lenovo, ad esempio, hanno reso pubblico un progetto sul quale stanno lavorando denominato FIDO, acronimo di Fast IDentity Online. Il sistema renderebbe le password inutili, sfruttando moduli di riconoscimento dei lettori come quello facciali e della voce. Gli esperimenti di biometria applicata alla tecnologia, oltre a portare ad una maggiore sicurezza informatica, stanno aprendo sempre più la strada alla cosiddetta tecnologia indossabile di cui i Google Glass, gli occhiali a realtà aumentata ideati da Mountain View sono l'esempio più recente.

MICHELLE HUNZIKER INCINTA. "HO AVUTO GROSSI PROBLEMI IN GRAVIDANZA"

- Dopo le tanti voci sulla maternità di Michelle Hunziker, la conferma ufficiale all'ANSA arriva

direttamente dalla showgirl: «Finalmente lo posso dire anch'io!:-))) Tomaso e io aspettiamo un

bambino e siamo felicissimi!».

 «Non potevo darvi questa notizia prima - spiega ancora Michelle, compagna di Tomaso Trussardi -

perché oltre al mal di schiena che mi aveva costretto ad interrompere il tour teatrale, ho avuto anche

delle difficoltà iniziali con la gravidanza molto serie. Abbiamo aspettato il periodo giusto che

aspettano tutte le mamme per dare la lieta notizia! Grazie a tutti quelli che hanno compreso questo

momento estremamente delicato per me anche attraverso il silenzio».

"PER AVERE UN SENO SEMPRE SODO MEGLIO NON USARE IL REGGISENO"

L'uso del reggiseno non ha alcun effetto sulla 'tenutà del seno, anzi. Un'indicazione forse banale ma di cui, probabilmente, possono far tesoro molte donne e che è frutto di uno studio vero e proprio, realizzato da un ricercatore francese, il professor Jean-Denis Rouillon del Centro ospedaliero universitario di Besançon, che ha voluto verificare con mezzi scientifici se questo indumento fosse davvero utile a mantenere meglio il dècolletè.
I risultati della ricerca, che ha coinvolto fino ad oggi 330 volontarie, non mostrano nessuna utilità del capo di biancheria, come riporta l'emittente radiofonica France Info. In un sottogruppo di 130 donne (non rappresentative della popolazione, sottolinea l'autore dello studio) si registrano addirittura effetti negativi sulla 'tenuta'. «I nostri primi risultati - indica Jean-Denis Rouillon - evidenziano che dal punto di vista medico, fisiologico, anatomico il seno non trae vantaggio nell'essere privato del peso. I tessuti di sostegno si indeboliscono e l'aspetto florido si perde».