NEW DELHI - Una storia orribile, ci giunge direttamente nel cuore dell'India. Una donna indiana è stata arrestata per aver venduto la figlioletta di 11 anni
per 650 mila rupie, equivalente a circa 9 mila euro. Lo riporta oggi il
Times of India. La drammatica vicenda ha risollevato l'attenzione sul
vasto traffico di esseri umani esistente in India, in particolare di
ragazze da destinare alla prostituzione. Una piaga che ha origine nella
miseria delle famiglie in particolare nell'India settentrionale. Il particolare più sconcertante è che la madre,
una vedova appartenente a una comunità tribale dello stato nord
occidentale del Rajasthan, è stata praticamente costretta a cedere la
bambina per pagare una multa imposta dall'amministrazione del suo
villaggio (il «panchayat»).
In precedenza, infatti, la donna aveva già «venduto» la figlia a una
coppia, ma poi l'aveva ripresa, probabilmente non soddisfatta
dell'accordo. Uno speciale team della polizia, che si
occupa del traffico di minori, ha arrestato anche una coppia coinvolta
nell'affare. La vicenda è venuta alla luce quando la ragazzina è
riuscita a scappare dalle grinfie dei suoi nuovi «padroni» che un mese
l'avevano portata a Mumbai e, dopo essere entrata in un ristorante, ha
chiesto l'intervento della polizia. Il giornale precisa
che tra la comunità dei Banjara, a cui appartiene la vedova, è una
prassi comune quella di vendere le ragazze da destinare ai «dance bar»
di Mumbai. La pratica è così radicata che il «panchayat» locale prevede
delle sanzioni per gli accordi di «compravendita» che non sono
rispettati.
sabato 26 gennaio 2013
SESSO NEL CAMERINO DI UN NEGOZIO: DUE RAGAZZINE 'BECCATE' A BOLOGNA (clicca x leggere)
BOLOGNA - Una passione improvvisa che la sottile tendina di un camerino
non è stata in grado di contenere e di nascondere. Così due minorenni
sono stati scoperti dai commessi di un negozio di abbigliamento e dagli
agenti di polizia mentre facevano sesso. I due avevano scelto un
camerino come alcova e non si erano soltanto spogliati. All'arrivo della
polizia la sorpresa è stata duplice, come racconta "Il resto del
Carlino": dal camerino infatti sono uscite due affannate studentesse minorenni, che si erano appartate dopo avere lasciato all’esterno della cabina i loro zaini scolastici.
L’episodio è avvenuto ieri poco dopo le 13 a Bologna. Le ragazze, entrate come normali clienti, si sono intrufolate nei camerini per provare due magliette. Trascorsi oltre 30 minuti dall’ingresso in camerino, una commessa si è avvicinata bussando: "Scusate, siamo in un negozio... per favore...". Non avendo ottenuto alcuna risposta dall’interno, la direttrice del punto vendita ha deciso di sottoporre il problema alla polizia.
Sul posto sono intervenuti due agenti, che hanno iniziato a scostare la tendina e a scoprire cosa stava accadendo. Le due adolescenti rischiano una denuncia, ma data la situazione, il negozio potrebbe anche chiudere un occhio.
L’episodio è avvenuto ieri poco dopo le 13 a Bologna. Le ragazze, entrate come normali clienti, si sono intrufolate nei camerini per provare due magliette. Trascorsi oltre 30 minuti dall’ingresso in camerino, una commessa si è avvicinata bussando: "Scusate, siamo in un negozio... per favore...". Non avendo ottenuto alcuna risposta dall’interno, la direttrice del punto vendita ha deciso di sottoporre il problema alla polizia.
Sul posto sono intervenuti due agenti, che hanno iniziato a scostare la tendina e a scoprire cosa stava accadendo. Le due adolescenti rischiano una denuncia, ma data la situazione, il negozio potrebbe anche chiudere un occhio.
venerdì 25 gennaio 2013
TROVA L'AUTO DEI VIGILI SUL POSTO DISABILI: "NON SEI NESSUNO". E LO MULTANO (clicca per info )
NAPOLI - «Noi siamo vigili urbani, tu non sei nessuno. Protesti? E
pigliati questa multa». La scena si è verificata martedì scorso a
Frattamaggiore, provincia di Napoli. Protagonista Simeone Crispino, che
arrivato in Piazza Umberto Primo in auto con la sorella gravemente
handicappata ha trovato il posto riservato ai disabili occupato da
un'auto di servizio dei vigili urbani. L'uomo ha parcheggiato sul
marciapiede di fronte lasciando le quattro frecce accese, poi ha chiesto
ai vigili di cedere il posto.
Non ottiene risposta positiva, così per documentare l'accaduto scatta una serie di fotografie. I vigili gli intimano di fermarsi, e lui fa notare che il posto auto per la loro vettura c'è, ma è occupato da un dipendente del Comune. «Questa cosa a lei non la riguarda - risponde la vigilessa - noi siamo vigili e siamo a posto. Nel fare le foto lei sta commettendo un abuso. Lei fa le foto? Ed io le faccio la multa».
Inutili le proteste dell'uomo, che non si sente affatto in torto. Intanto la vigilessa si avvicina all'auto e prende i dati. La scena fa impaurire la sorella di Crispino, e alla fine i familiari hanno dovuto riportare la donna a casa, con una multa di 40 euro per aver scattato foto dell'abuso appena vissuto.
Non ottiene risposta positiva, così per documentare l'accaduto scatta una serie di fotografie. I vigili gli intimano di fermarsi, e lui fa notare che il posto auto per la loro vettura c'è, ma è occupato da un dipendente del Comune. «Questa cosa a lei non la riguarda - risponde la vigilessa - noi siamo vigili e siamo a posto. Nel fare le foto lei sta commettendo un abuso. Lei fa le foto? Ed io le faccio la multa».
Inutili le proteste dell'uomo, che non si sente affatto in torto. Intanto la vigilessa si avvicina all'auto e prende i dati. La scena fa impaurire la sorella di Crispino, e alla fine i familiari hanno dovuto riportare la donna a casa, con una multa di 40 euro per aver scattato foto dell'abuso appena vissuto.
BRUNO DEI FICHI D'INDIA È ANCORA GRAVE. GIALLO SUGLI STATUS DI FB DELL'AMICO MAX (clicca per leggere)
E' ancora ricoverato in ospedale al San Raffaele Bruno Arena,
l'attore e comico dei Fichi d'India. Le sue condizioni sono
stazionarie, ma è nato un piccolo giallo sulle parole del suo amico e
'socio' Massimiliano Cavallari. Secondo il manager di Arena, Massimo
Zoli, quelle frasi su Facebook non sarebbero opera di Cavallari, ma di
alcuni profili fake sul social network.
«In questi giorni su Facebook alcuni profili falsi a nome Massimiliano Cavallari (Max dei Fichi d'India, ndr) riportavano false notizie sullo stato di salute di Bruno Arena, ancora ricoverato in terapia intensiva all'Ospedale San Raffaele di Milano. Questo sta generando confusione e non pochi problemi. Bruno è stazionario ma non si può purtroppo definire fuori pericolo», si legge nella nota di Zoli.
«La famiglia Arena ringrazia tutte le persone vicine in questo momento invitando a non smettere di pregare e precisa che le uniche comunicazioni ufficiali saranno diffuse dall'ufficio stampa di Ridens. Nel frattempo verranno avviate le procedure per far chiudere i profili non ufficiali. In conclusione mi auguro che coloro che speculano sulle disgrazie altrui si rendano conto del dolore che questi atti possono creare e cessino immediatamente», conclude Zoli.
«In questi giorni su Facebook alcuni profili falsi a nome Massimiliano Cavallari (Max dei Fichi d'India, ndr) riportavano false notizie sullo stato di salute di Bruno Arena, ancora ricoverato in terapia intensiva all'Ospedale San Raffaele di Milano. Questo sta generando confusione e non pochi problemi. Bruno è stazionario ma non si può purtroppo definire fuori pericolo», si legge nella nota di Zoli.
«La famiglia Arena ringrazia tutte le persone vicine in questo momento invitando a non smettere di pregare e precisa che le uniche comunicazioni ufficiali saranno diffuse dall'ufficio stampa di Ridens. Nel frattempo verranno avviate le procedure per far chiudere i profili non ufficiali. In conclusione mi auguro che coloro che speculano sulle disgrazie altrui si rendano conto del dolore che questi atti possono creare e cessino immediatamente», conclude Zoli.
domenica 20 gennaio 2013
BOLOGNA, NEONATA ABBANDONATA IN UN CASSONETTO: "LA PICCOLA È IN FIN DI VITA" (clicca per leggere)
BOLOGNA - Le indagini della squadra Mobile della Polizia di Bologna per identificare la persona che ieri mattina ha abbandonato una neonata in un cassonetto in centro città puntano soprattutto sulle telecamere presenti in zona.
Dalla visione gli investigatori, coordinati dal pm Stefano Orsi che ha aperto un'inchiesta per tentato omicidio, si attendono di individuare qualcuno con in mano la sacca di iuta, facilmente riconoscibile, dentro alla quale era contenuta la bambina, chiusa con la zip. Alcuni filmati saranno visionati in giornata, mentre altri saranno a disposizione della polizia solo da domani.
C'è anche una pista, tutta da verificare, che arriva dalle parole di Alberto Grossi, il dipendente del garage che ha salvato la piccola insieme ad un barista di passaggio: avrebbe riferito di aver notato, poco prima del ritrovamento, un uomo sui 50 anni, brizzolato, che metteva qualcosa nel bidone e poi rimaneva lì, come a controllare di aver chiuso bene. Si spera anche che possano arrivare altre testimonianze. Inoltre dentro la borsa, tra gli stracci, è stata trovata una vecchia tesserina per chiamare via Skype, sulla quale si concentrano gli accertamenti della polizia postale. Sono state fatte verifiche con gli ospedali e i pronto soccorso per sapere se sono arrivate segnalazioni, così come si controllano i locali nella zona, i bagni pubblici del centro. Che l'abbia fatto in una casa, o da qualche altra parte, la sensazione è che la donna non possa aver partorito molto distante dal luogo: la bimba, hanno detto i medici, era nata da circa 60 minuti.
Dalla visione gli investigatori, coordinati dal pm Stefano Orsi che ha aperto un'inchiesta per tentato omicidio, si attendono di individuare qualcuno con in mano la sacca di iuta, facilmente riconoscibile, dentro alla quale era contenuta la bambina, chiusa con la zip. Alcuni filmati saranno visionati in giornata, mentre altri saranno a disposizione della polizia solo da domani.
C'è anche una pista, tutta da verificare, che arriva dalle parole di Alberto Grossi, il dipendente del garage che ha salvato la piccola insieme ad un barista di passaggio: avrebbe riferito di aver notato, poco prima del ritrovamento, un uomo sui 50 anni, brizzolato, che metteva qualcosa nel bidone e poi rimaneva lì, come a controllare di aver chiuso bene. Si spera anche che possano arrivare altre testimonianze. Inoltre dentro la borsa, tra gli stracci, è stata trovata una vecchia tesserina per chiamare via Skype, sulla quale si concentrano gli accertamenti della polizia postale. Sono state fatte verifiche con gli ospedali e i pronto soccorso per sapere se sono arrivate segnalazioni, così come si controllano i locali nella zona, i bagni pubblici del centro. Che l'abbia fatto in una casa, o da qualche altra parte, la sensazione è che la donna non possa aver partorito molto distante dal luogo: la bimba, hanno detto i medici, era nata da circa 60 minuti.
CORONA È LATITANTE, SPUNTA IL POST SU FB: "LA TEMPESTA PASSERÀ" (clicca per leggere)
MILANO - Il fotografo dei vip Fabrizio Corona è ufficialmente latitante da ieri. «Attivamente ricercato» dalla polizia milanese e non solo, poiché le ricerche sono state estese anche all'estero sin da ieri.
Secondo indiscrezioni, però, non si darebbe per scontata l'ipotesi di una fuga definitiva, che pure potrebbe essersi indirizzata all'estero sin dalle prime ore di irreperibilità. Ci sarebbe ancora lo spazio, forse, per un rientro e una spontanea consegna alle forze dell'ordine. Sulla delicata vicenda, che ha causato reazioni negative da parte dell'autorità giudiziaria che ha in carico i provvedimenti cautelari sull'ex manager-paparazzo, viene ovviamente mantenuto il massimo riserbo, ma gli inquirenti non escludono che Corona si consegni spontaneamente. Alle sue ricerche, comunque, partecipano tutte le sezioni investigative della polizia milanese, che sta ricostruendo quanto da lui fatto, l'altro ieri mattina, e con chi.
IL POST SU FACEBOOK Mentre la polizia italiana e internazionale è sulle tracce di Fabrizio Corona, sulla pagina ufficiale del fotografo viene pubblicato un tweet: «Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato». È questo il contenuto del post che appare sul diario del profilo ufficiale di Fabrizio Corona. Si tratta di una citazione di un autore contemporaneo giapponese, Haruki Murakami, saggista e traduttore, con un grande seguito sui media, che ha scritto, tra gli altri, un volume dal titolo Kafka sulla spiaggia, da cui è tratta la frase. Sul suo sito ufficiale aveva già pubblicato un ironico 'coming soon'. E prima del messaggio letterario aveva spostato, il 16 novembre scorso, un avviso per rinviare uno stage dal 19 gennaio al 26 successivo.
L'UFFICIALIZZAZIONE DELLA LATITANZA Fabrizio Corona, il fotografo dei Vip che da ieri ha fatto perdere le sue tracce dopo la notizia della condanna a 5 anni emessa nei suoi confronti dalla Cassazione, è stato ufficialmente dichiarato latitante. La conferma si è avuta da ambienti vicini alle indagini. La Polizia di Stato, a cui era stato affidato il compito di notificargli il provvedimento di arresto, ha infatti rimesso il rapporto di irreperibilità all'autorità giudiziaria, atto che segna ufficialmente lo status di latitante.
LE PAROLE DI NINA MORIC «Questa volta spero che Fabrizio in carcere soffra, perchè solo soffrendo e riflettendo potrà fare un esame di coscienza». Questo il commento di Nina Moric, ospite oggi a Verissimo su Canale 5, alla notizia che Fabrizio Corona dovrà scontare 5 anni di carcere per estorsione aggravata. «Ultimamente Fabrizio mi sembrava un uomo sperduto e infelice - ha aggiunto la modella croata - Sono molto addolorata per quel che gli è successo. Anche se l'amore tra noi è svanito, come amica cercherò di aiutarlo in tutti i modi, perchè in fondo ha un buon cuore». Infine, sulle motivazioni che hanno portato Fabrizio Corona a questa drammatica situazione, la Moric risponde che «lui e Lele Mora si sono rovinati a vicenda a causa dei soldi. Io voglio bene a Lele Mora ma dico che ha dato una mano a Fabrizio affinchè diventasse l'uomo che è ora».
L'APPELLO DEI FAMILIARI Fabrizio Corona, il paparazzo vip, condannato a cinque anni di reclusione, mille euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici per estorsione aggravata e trattamento illecito di dati personali ai danni del calciatore David Trezeguet, è tuttora irreperibile. L'uomo, che era in affidamento ai servizi sociali al momento della firma del mandato d'arresto da parte della Procura generale di Torino, doveva rincasare entro le 21 nella sua residenza milanese. Invece è tuttora introvabile. Gli accertamenti della Polizia di Stato, che ha in carico la notifica del provvedimento, proseguiranno ancora per qualche ora, probabilmente per tutta la mattinata, ma già nel pomeriggio, secondo indiscrezioni, il rapporto all'autorità giudiziaria potrebbe formalmente renderlo un latitante.
LA CONDANNA Confermata, dalla Cassazione, l'ennesima condanna, la più pesante - pari a cinque anni di reclusione, mille euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici - tra quelle finora riportate, per il fotografo Fabrizio Corona che, da ottobre, è in affidamento in prova ai servizi sociali di Milano per scontare un precedente cumulo di pene definitive per un totale di due anni e otto mesi. Con questo verdetto, la Suprema Corte ha reso definitiva la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Torino, il 6 gennaio 2012, nel processo nel quale l'ex titolare dell'agenzia 'Coronàs' - fallita - era imputato per estorsione aggravata e trattamento illecito dei dati personali ai danni del calciatore franco-argentino David Trezeguet, quando vestiva la maglia della Juve. Dall'ex atleta bianconero, Corona si era fatto dare 25mila euro per non pubblicare le foto che lo ritraevano in compagnia di una ragazza, che non era la moglie, con la quale aveva passato una notte dopo una serata nella movida milanese. Per questa vicenda, inizialmente, Corona fu prosciolto ma la Cassazione lo rinviò nuovamente a processo ritenendo le accuse gravi e fondate.
L'APPELLO DELLA FAMIGLIA «Fabrizio, siamo affranti. Con la poca lucidità di cui disponiamo in un momento così drammatico, ovunque tu sia, ti chiediamo di tornare al più presto e consegnarti alla giustizia». Questo l'accorato appello che la famiglia Corona rivolge a Fabrizio, reso noto all'ANSA dal fratello minore Federico. L'appello è condiviso anche dalla mamma Gabriella e dal fratello maggiore Francesco.
«Non abbiamo idea di dove sia Fabrizio», precisa Federico. Inoltre la decisione di Fabrizio Corona di rendersi irreperibile dopo la sentenza di condanna della Cassazione per la vicenda dell'estorsione al calciatore Trezeguet, non è stata comunicata precedentemente alla famiglia.
Secondo indiscrezioni, però, non si darebbe per scontata l'ipotesi di una fuga definitiva, che pure potrebbe essersi indirizzata all'estero sin dalle prime ore di irreperibilità. Ci sarebbe ancora lo spazio, forse, per un rientro e una spontanea consegna alle forze dell'ordine. Sulla delicata vicenda, che ha causato reazioni negative da parte dell'autorità giudiziaria che ha in carico i provvedimenti cautelari sull'ex manager-paparazzo, viene ovviamente mantenuto il massimo riserbo, ma gli inquirenti non escludono che Corona si consegni spontaneamente. Alle sue ricerche, comunque, partecipano tutte le sezioni investigative della polizia milanese, che sta ricostruendo quanto da lui fatto, l'altro ieri mattina, e con chi.
IL POST SU FACEBOOK Mentre la polizia italiana e internazionale è sulle tracce di Fabrizio Corona, sulla pagina ufficiale del fotografo viene pubblicato un tweet: «Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato». È questo il contenuto del post che appare sul diario del profilo ufficiale di Fabrizio Corona. Si tratta di una citazione di un autore contemporaneo giapponese, Haruki Murakami, saggista e traduttore, con un grande seguito sui media, che ha scritto, tra gli altri, un volume dal titolo Kafka sulla spiaggia, da cui è tratta la frase. Sul suo sito ufficiale aveva già pubblicato un ironico 'coming soon'. E prima del messaggio letterario aveva spostato, il 16 novembre scorso, un avviso per rinviare uno stage dal 19 gennaio al 26 successivo.
L'UFFICIALIZZAZIONE DELLA LATITANZA Fabrizio Corona, il fotografo dei Vip che da ieri ha fatto perdere le sue tracce dopo la notizia della condanna a 5 anni emessa nei suoi confronti dalla Cassazione, è stato ufficialmente dichiarato latitante. La conferma si è avuta da ambienti vicini alle indagini. La Polizia di Stato, a cui era stato affidato il compito di notificargli il provvedimento di arresto, ha infatti rimesso il rapporto di irreperibilità all'autorità giudiziaria, atto che segna ufficialmente lo status di latitante.
LE PAROLE DI NINA MORIC «Questa volta spero che Fabrizio in carcere soffra, perchè solo soffrendo e riflettendo potrà fare un esame di coscienza». Questo il commento di Nina Moric, ospite oggi a Verissimo su Canale 5, alla notizia che Fabrizio Corona dovrà scontare 5 anni di carcere per estorsione aggravata. «Ultimamente Fabrizio mi sembrava un uomo sperduto e infelice - ha aggiunto la modella croata - Sono molto addolorata per quel che gli è successo. Anche se l'amore tra noi è svanito, come amica cercherò di aiutarlo in tutti i modi, perchè in fondo ha un buon cuore». Infine, sulle motivazioni che hanno portato Fabrizio Corona a questa drammatica situazione, la Moric risponde che «lui e Lele Mora si sono rovinati a vicenda a causa dei soldi. Io voglio bene a Lele Mora ma dico che ha dato una mano a Fabrizio affinchè diventasse l'uomo che è ora».
L'APPELLO DEI FAMILIARI Fabrizio Corona, il paparazzo vip, condannato a cinque anni di reclusione, mille euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici per estorsione aggravata e trattamento illecito di dati personali ai danni del calciatore David Trezeguet, è tuttora irreperibile. L'uomo, che era in affidamento ai servizi sociali al momento della firma del mandato d'arresto da parte della Procura generale di Torino, doveva rincasare entro le 21 nella sua residenza milanese. Invece è tuttora introvabile. Gli accertamenti della Polizia di Stato, che ha in carico la notifica del provvedimento, proseguiranno ancora per qualche ora, probabilmente per tutta la mattinata, ma già nel pomeriggio, secondo indiscrezioni, il rapporto all'autorità giudiziaria potrebbe formalmente renderlo un latitante.
LA CONDANNA Confermata, dalla Cassazione, l'ennesima condanna, la più pesante - pari a cinque anni di reclusione, mille euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici - tra quelle finora riportate, per il fotografo Fabrizio Corona che, da ottobre, è in affidamento in prova ai servizi sociali di Milano per scontare un precedente cumulo di pene definitive per un totale di due anni e otto mesi. Con questo verdetto, la Suprema Corte ha reso definitiva la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Torino, il 6 gennaio 2012, nel processo nel quale l'ex titolare dell'agenzia 'Coronàs' - fallita - era imputato per estorsione aggravata e trattamento illecito dei dati personali ai danni del calciatore franco-argentino David Trezeguet, quando vestiva la maglia della Juve. Dall'ex atleta bianconero, Corona si era fatto dare 25mila euro per non pubblicare le foto che lo ritraevano in compagnia di una ragazza, che non era la moglie, con la quale aveva passato una notte dopo una serata nella movida milanese. Per questa vicenda, inizialmente, Corona fu prosciolto ma la Cassazione lo rinviò nuovamente a processo ritenendo le accuse gravi e fondate.
L'APPELLO DELLA FAMIGLIA «Fabrizio, siamo affranti. Con la poca lucidità di cui disponiamo in un momento così drammatico, ovunque tu sia, ti chiediamo di tornare al più presto e consegnarti alla giustizia». Questo l'accorato appello che la famiglia Corona rivolge a Fabrizio, reso noto all'ANSA dal fratello minore Federico. L'appello è condiviso anche dalla mamma Gabriella e dal fratello maggiore Francesco.
«Non abbiamo idea di dove sia Fabrizio», precisa Federico. Inoltre la decisione di Fabrizio Corona di rendersi irreperibile dopo la sentenza di condanna della Cassazione per la vicenda dell'estorsione al calciatore Trezeguet, non è stata comunicata precedentemente alla famiglia.
giovedì 17 gennaio 2013
SOFFOCA E UCCIDE IL FIDANZATO COL SENO: ORA RISCHIA UNA CONDANNA PER OMICIDIO (clicca per leggere)
Rischia una condanna per omicidio perché ha soffocato il suo fidanzato con i suoi seni.
Donna Lange, 51 anni e circa 89 chili, avrebbe ucciso così nella loro
roulotte ad Everett, Washington, il suo compagno. La donna è stata
trovata ancora sopra al fidanzato con graffi e lividi sul viso. Si è giustificata dichiarando di non sapere cosa sia accaduto e che era ubriaca.
Alcuni testimoni hanno però dichiarato di aver visto la donna sopra al compagno, che avrebbe lottato per liberarsi dalla presa dei suoi seni. Così sono scattate le manette.
Alcuni testimoni hanno però dichiarato di aver visto la donna sopra al compagno, che avrebbe lottato per liberarsi dalla presa dei suoi seni. Così sono scattate le manette.
BIMBA ABBANDONATA, UNA FAMIGLIA LA VUOLE: MA IL TRIBUNALE DICE NO (CLICCA X LEGGERE)
SAVONA - Partorisce una bimba in ospedale a Pietra Ligure (Savona) ma
l'abbandona perché non è in grado di accudirla e, nonostante una
famiglia si sia detta disposta a prendere la neonata in affidamento temporaneo, il Tribunale dei minori di
Genova ne ha disposto l'affido in un istituto a spese del Comune di
Albenga, nel savonese. Così l'assessore alle politiche sociali del
comune di Albenga Eraldo Ciangherotti ha scritto non solo al Csm ma
anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
e allo stesso tribunale dei Minori, sottolineando «lo spreco di risorse
pubbliche, visto che la bimba poteva essere accudita per i primi mesi
da una famiglia e che così invece il Comune dovrà pagare una retta
giornaliera di 110 euro. Cifra esorbitante che poteva essere risparmiata
se appunto la bimba fosse stata affidata alla famiglia».
mercoledì 16 gennaio 2013
NOVI LIGURE, ERIKA TROVA LAVORO: FARÀ LA SEGRETARIA A RIETI (clicca x leggere)
BRESCIA - Erika De Nardo è uscita dal carcere, ha scontato la sua pena, e cerca di rifarsi una vita a Brescia, ma non potrà mai dimenticare il giorno in cui nella sua casa di Novi Ligure uccise la madre e il fratellino. Del resto c'è sempre chi le ricorda il suo passato. Al quotidiano "La Stampa" racconta: "Non ne posso più, c'è sempre qualcuno che mi riconosce e mi tormenta".
Erika è rabbiosa e vuole far capire che non esiste più quel mostro che la notte di 12 anni fa accoltellò la madre Susanna e il fratellino, l'11enne Gianluca. "Non ne posso più, non sono più quella persona", dice Erika "arriva sempre qualcuno che mi riconosce e mi dà il tormento". Tutti sanno chi è perché lei non si nasconde ma allo stesso tempo non riesce a costruirsi una vita normale. Forse ci vorrà del tempo.
Erika cerca un lavoro:nn sono più l'assassina di novi ligure.
A raccogliere il suo appello è stato un imprenditore di Rieti attivo nel campo dell'edilizia,Flavio Di Vittorio, che commosso dalla storia di Erika si è proposto di assumerla.
Si tratta di un posto da segretaria per sostituire quella attuale, ora in maternità.Un contratto a termine ,dunque,ma Di Vittorio si è detto disponibile a continuare un eventuale rapporto lavorativo con la ragazza.
DEPARDIEU È MORTO", COPERTINA CHOC IN FRANCIA PER L'ATTORE EVASORE (clicca per leggere)
PARIGI - In Francia c'è chi piuttosto che sapere Gerard Depardieu
"emigrato" in Russia per scampare alle tasse a suo dire troppo elevate
preferisce considerarlo morto.
«1948-2013: era Depardieu»: questo il titolo choc del settimanale francese Les Inrockuptibles che sembra voler seppellire per sempre l'attore. In particolare, nella copertina dell'ultimo numero, in edicola domani, si vede un grande ritratto di Depardieu in bianco e nero, con la scritta: «1948-2013: c'etait Gerard Depardieu».
Una copertina che molti ritengono di dubbio gusto e che sta impazzando su Twitter. Noto per il suo nome praticamente impronunciabile, 'Les Inrockuptibles' viene definito giornale alternativo, anche se molto patinato. Lo scorso 21 dicembre - dopo un mare di polemiche - l'ex compagna del ministro del Risanamento produttivo, Arnaud Montebourg, la giornalista Audrey Pulvar, ha presentato le dimissioni dalla direzione (saranno effettive entro il prossimo 21 febbraio).
«1948-2013: era Depardieu»: questo il titolo choc del settimanale francese Les Inrockuptibles che sembra voler seppellire per sempre l'attore. In particolare, nella copertina dell'ultimo numero, in edicola domani, si vede un grande ritratto di Depardieu in bianco e nero, con la scritta: «1948-2013: c'etait Gerard Depardieu».
Una copertina che molti ritengono di dubbio gusto e che sta impazzando su Twitter. Noto per il suo nome praticamente impronunciabile, 'Les Inrockuptibles' viene definito giornale alternativo, anche se molto patinato. Lo scorso 21 dicembre - dopo un mare di polemiche - l'ex compagna del ministro del Risanamento produttivo, Arnaud Montebourg, la giornalista Audrey Pulvar, ha presentato le dimissioni dalla direzione (saranno effettive entro il prossimo 21 febbraio).
venerdì 11 gennaio 2013
Lo zenzero cura lo stomaco e scioglie i grassi, anche quello addominale (clicca per leggere)
Lo zenzero è una pianta erbacea perenne
di cui si utilizzano le radici fresche o essiccate. È originario
dell’Asia ed arrivò in Europa all’epoca dei Romani. Contiene olio
essenziale, gingerina, zingerone, resine e mucillagini, che conferiscono
alla radice le sue proprietà medicinali. Di recente alcuni ricercatori
dell’Università hanno messo in evidenza le qualità antiossidanti dello
zenzero, oltre che proprietà antitumorali; esso infatti avrebbe una
funzione protettiva contro i tumori del colon retto. Inoltre, possiede
un effetto termogenico, ossia produce calore e fa bruciare calorie. Ciò
lo rende adatto per chi vuol dimagrire, purché usato nell’ambito di una
dieta equilibrata.Per la salute è ottimo come per favorire la digestione
di carboidrati e proteine ,è antireumatico ,elimina i gas intestinali
,ottimo anche per la circolazione ,allevia il mal di denti e mal di
testa ,e infine è anche un ottimo calmante per coliche ,stitichezza e
diarrea.Lo zenzero aiuta anche a prevenire la nausea a chi soffre il mal
di auto mal di mare e mal di aereo.Per usufruire di tutte queste cose
basta semplicemente masticarne un pezzetto di radice fresca , questo per
chi lo usa come antinausea e per dimagrire,mentre per altri problemi
che abbiamo elencato su ,basta centrifugare 4 mele rosse con la buccia e
10 centimetri di zenzero fresco tagliato a fettine. Mettere in un
bicchiere, aggiungi miele a piacere e due foglie di menta spezzettata e
bere.
Come risolvere il problema di digestione difficile con rimedi naturali (clicca per leggere)
La digestione difficile un problema a
conoscenza di molte persone ,essa causa fermentazioni intestinali,mal di
testa e sonnolenza oltre che a dare dolori fastidiosi di altro genere
,come risolvere in modo naturale cerchiamo di capirlo insieme.Gli infusi
di erbe sono le migliori soluzioni.Iniziamo con un infuso di:Infuso di
basilici tarassaco timo e melissa:prendere 25 gr di basilico ,25 gr di
tarassaco ,25 gr di timo ,25 gr di melissa:lasciare in infusione per 10
minuti un cucchiaio di miscela in una tazza di acqua bollente.Filtrare e
prenderne 2/3 tazze al giorno fino a notare un miglioramento.Un altro
infuso assai utile a base di camomilla,salvia,arancio e
basilico,prendete 20 gr di camomilla (fiore)20 gr di salvia(foglie),20
gr di arancio(foglie),20 gr di basilico.Dopo aver lasciato le erbe in
infusione in un litro di acqua bollente,filtrare berne 1 bicchierino
dopo i pasti.
Succhi di verdura contro raffreddore, e rafforzano il sistema immunitario (clicca per leggere)
Oggi parliamo delle verdure che fanno
bene al nostro sistema immunitario,andando incontro all'inverno si è
soggetti a prendere subito il raffreddore,influenze e malanni di
stagione in genere.Come a molti già noto le verdure sono ottime per
molte cose al nostro organismo,quello che ancora è poco conosciuto sono i
succhi a base di verdura ,questi hanno un effetto positivo sin da
subito sul nostro organismo poichè molte proprietà non vanno eliminate
come succede quando le si mangiano cotte.Cerchiamo di capire insieme
quali succhi vanno bene per il nostro organismo,iniziamo con il succo di
carota:esso è ottimo per stimolare il metabolismo,rafforza il sistema
immunitario e libera il nostro corpo dalle tossine. Il succo di patata
aiuta a prevenire i bruciori di stomaco e lo protegge dalle mucose,il
succo della zucca,abbassa il livello di colesterolo cattivo,non solo ci
protegge anche da malattie cardiovascolari,inoltre grazie alle sue
vitamine e oligoelementi aiuta a rafforzare il sistema immunitario.Poi
c'è il succo di ravanello nero che preso ogni giorno mischiato con il
miele previene il raffreddore ma soprattutto le bronchiti.Seguendo una
corretta alimentazione di questi succhi ,prendendolo almeno per una
volta al giorno aiuta il nostro corpo a difendersi da malattie e rende
la pelle sempre giovane .
mercoledì 9 gennaio 2013
FRANCIA CHOC, MOGLIE E QUATTRO FIGLI RECLUSI IN CASA DAL MARITO PER 20 ANNI (clicca per leggere)
SAINT-NAZAIRE -
Una famiglia con quattro figli è rimasta chiusa in casa per vent'anni.
La scoperta incredibile è avvenuta a Saint-Nazaire, nell'ovest della
Francia - vicino a Nantes. Qui in un appartamento vivevano padre, madre e
quattro ragazzi di 20, 19, 17 e 14 anni.
Secondo i primi accertamenti era il padre, un uomo di 51 anni subito ricoverato in ospedale psichiatrico, a tenere reclusi i figli. La moglie, che ha chiamato i soccorsi, è stata però posta in stato di fermo. I ragazzi, un maschio e tre femmine, presentano ritardi dello sviluppo.
Non sono mai usciti dalle quattro mura dell'appartamento, con pareti piene di muffa, soffitti anneriti dall'umidità, lucchetti e chiavistelli alle porte dal lato che dà sull'esterno. A dare l'allarme sarebbe stata la madre dei ragazzi, 47 anni, fingendo un malore e chiedendo l'intervento dei pompieri. Fermata per accertamenti, è stata rilasciata per consentirle di stare vicino ai figli.
Secondo i primi accertamenti era il padre, un uomo di 51 anni subito ricoverato in ospedale psichiatrico, a tenere reclusi i figli. La moglie, che ha chiamato i soccorsi, è stata però posta in stato di fermo. I ragazzi, un maschio e tre femmine, presentano ritardi dello sviluppo.
Non sono mai usciti dalle quattro mura dell'appartamento, con pareti piene di muffa, soffitti anneriti dall'umidità, lucchetti e chiavistelli alle porte dal lato che dà sull'esterno. A dare l'allarme sarebbe stata la madre dei ragazzi, 47 anni, fingendo un malore e chiedendo l'intervento dei pompieri. Fermata per accertamenti, è stata rilasciata per consentirle di stare vicino ai figli.
A 51 ANNI PRESTA L'UTERO ALLA FIGLIA E DÀ ALLA LUCE DUE GEMELLINE (clicca per leggere)
- Maria da Gloria è una nonna-mamma. La donna, 51enne di Goiània, in Brasile, ha partorito due gemelle dopo aver prestato utero e ovuli alla figlia. Fernanda Medeiros,
34 anni, non avrebbe avuto altro modo per diventare madre senza il
gesto d'amore della sua di mamma: alla donna è stato asportato l'utero
da adolescente. Così la madre ha accettato, dopo una serie di controlli
medici, di diventare la madre surrogata dei suoi nipoti, ed è riuscita a
restare incinta al secondo ciclo di fecondazione. Sottoposta a un
cesareo quattro settimane prima del termine della gravidanza, la donna
ha partorito due bimbe sane, chiamate Emmanuel e Julia. «Non potrei
essere più felice», ha detto alla stampa locale Fernanda Medeiros, 34
anni.
La neomamma ora sarà sottoposta a un trattamento per indurre l'allattamento, dal momento che spera di riuscire a dare il suo latte alle piccole.
La neomamma ora sarà sottoposta a un trattamento per indurre l'allattamento, dal momento che spera di riuscire a dare il suo latte alle piccole.
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