- Non volevano che l'ex maestro accusato di abusi su alcuni suoi
studenti tornasse libero e per questo stamattina non hanno mandato i
figli a scuola: uno sciopero pressochè totale, quello alle scuole
elementari e medie di Palosco, nella Bassa Bergamasca, ma che non ha
influito sulla decisione, in realtà nel frattempo già presa, di
prorogare gli arresti domiciliari per l'insegnante a un anno esatto
dalla data del suo arresto. Decisione che, comunque, soddisfa i
genitori dei bambini che, tra ieri e stamattina, avevano affisso fuori
dalle scuole striscioni per protestare contro l'ipotesi che l'ormai ex
maestro tornasse libero in attesa del processo. Una protesta dura, ma
gridata solo attraverso gli striscioni.
L'ARRESTO. L'insegnante, 63 anni, era stato arrestato
un anno fa con l'accusa di abusi su alcuni bambini delle elementari:
violenze che sarebbero avvenute all'interno della scuola dove il maestro
insegnava da tanti anni. Già ieri davanti alla Procura di Bergamo
erano comparsi dei manifestini con foto e nome del maestro indagato e
con la scritta 'Ricercatò. Oggi la singolare protesta alla scuola: anche
il corpo docente, pur non potendo aderire allo sciopero per motivi
contrattuali, ha espresso la propria solidarietà a genitori e bambini.
Tra elementari e medie si sono presentati in classe solo 4 bambini su
300 (3 delle elementari e uno delle medie).
STRISCIONI. Quattro gli striscioni comparsi all'esterno
delle elementari dai genitori: 'Giustizia!'; 'I bambini chiedono:
perchè libertà?'; 'Il colpevole c'è: va punito orà; 'Per non
dimenticare... 17 aprile 2012'. Due gli striscioni comparsi fuori dalle
medie: 'Giustizia!' e 'Incubo senza fine, 17 aprile 2012'. L'insegnante
sessantatreenne era stato arrestato in flagranza di reato proprio un
anno fa: in seguito gli erano stati concessi i domiciliari in una
struttura religiosa. I carabinieri avevano piazzato delle telecamere in
un locale della scuola dove l'insegnante si appartava con i propri
alunni: erano così state riprese scene inequivocabili. Proprio oggi
si pensava scadessero i termini per la custodia cautelare e si credeva
che lo 'storicò insegnante del paese sarebbe tornato libero, ma i
domiciliari nei suoi confronti erano nel frattempo già stati prorogati.
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