lunedì 22 aprile 2013

LA CRISI ROVINA IL SORRISO DEI BIMBI, UNA FAMIGLIA SU 3 RINUNCIA AL DENTISTA

- Niente sorriso nemmeno per i bimbi con la crisi. Una famiglia su 3 ormai non porta più i figli dal dentista a causa delle difficoltà economiche. Il 90 per cento degli under 14, pari a 5 milioni di bimbi, avrebbe bisogno dell'apparecchio per i denti ma nel 2012 le terapie ortodontiche sono crollate del 40%, così circa due milioni di bimbi rischiano danni ai denti per colpa della crisi economica. L'allarme arriva in occasione del ventesimo Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti di Odontoiatria, in corso a Roma. Ed è a rischio anche la tenuta dell'assistenza odontoiatrica pubblica, da sempre minoritaria nel nostro Paese: la richiesta di prestazioni è aumentata del 20 per cento nell'ultimo anno, proprio perchè gli italiani stanno cercando in ogni modo di contenere le spese dentistiche. Il costo medio minimo per un apparecchio ortodontico e una terapia adeguata fra i 6 e i 14 anni è di 4500-6500 euro, e oggi molti genitori non possono più permetterselo. Cresce così la richiesta di pagamenti dilazionati e prestiti, e c'è addirittura, come hanno riferito i medici, chi chiede un anticipo del Tfr per pagare le cure.

RIPERCUSSIONI SULL'ODONTOIATRIA PUBBLICA Così ora l'odontoiatria pubblica rischia di esplodere. Le richieste al SSN sono aumentate del 20% dal 2012 al 2013 ma i 3.500 dentisti che operano nelle strutture pubbliche, erogando circa 4 milioni di prestazioni ambulatoriali all'anno sono ormai al collasso. Il costo medio per due o tre apparecchi da portare per almeno due anni, va dai 2000 ai 3000 euro, mentre per la seconda fase si spendono 2500-3000 euro se ci si rivolge a una struttura pubblica con tariffe calmierate. Per ridurre il carico economico sulle famiglie a costo zero per lo Stato, il Collegio dei professori universitari, le Associazioni dei professionisti e le imprese del settore, hanno approvato il primo documento con cui si richiede la possibilità di detrarre dalle imposte le spese dentistiche e benefici fiscali agli studi che investono in innovazioni tecnologiche per combattere anche la piaga dell'evasione a fronte di un fatturato di 6 miliardi di euro di spesa da parte degli italiani. Il provvedimento servirà anche a ridurre l'abusivismo che riguarda 15mila operatori senza credenziali che evadono le tasse: sono un pericolo per la salute. «Le famiglie italiane iniziano a tirare la cinghia anche per la salute di ciò che hanno di più caro al mondo, i propri figli, con un risparmio solo temporaneo e con il rischio di un incremento di spesa in futuro» spiega Antonella Polimeni, presidente del Collegio Nazionale dei Docenti di Odontoiatria e Direttore del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche dell'Università Sapienza di Roma. In Italia il 90-95% dell'assistenza odontoiatrica è garantita da studi privati, ma a causa della crisi i genitori portano i bambini dal dentista per la prima visita, ma poi rinunciano alle terapie: alcuni definitivamente, altri chiedono se è possibile mettere l'apparecchio a distanza di un paio d'anni.

Nessun commento:

Posta un commento