A Pantelleria s'infiamma la protesta delle donne dopo
la chiusura del punto nascita dell'ospedale Nagar, deciso dallo scorso
governo regionale per tutte le strutture che praticavano meno di 500
parti all'anno. Le donne contestano l'obbligo di trasferimento sulla
terraferma, imposto dall'Asp di Trapani, per le partorienti che hanno
raggiunto la trentaduesima settimana. Secondo quanto scrive
Repubblica-Palermo, alcune donne in gravidanza,
arrivate all'ottavo mese si nascondono per evitare il trasferimento
coatto, come accaduto ad Adela, una romena che il giorno di Pasqua ha
dato alla luce una bambina nell'ospedale dell'isola. Le isolane stanno
facendo una colletta per organizzare a Palermo una manifestazione contro
la chiusura del punto nascita, in attesa che il ministero della Salute
decida se riaprire 7 dei 28 reparti di maternità chiusi in Sicilia, come
proposto dal nuovo governo Crocetta. Oltre al disagio del
trasferimento, le donne denunciano gli eccessivi costi a cui devono far
fronte per trascorrere l'ultimo periodo di gravidanza lontane da casa,
accompagnate dai mariti che così sono costretti a perdere giornate di
lavoro. Il costo della «trasferta», comprese le spese di viaggio, è
stimato in almeno 1.500 euro per ogni partoriente.
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