LONDRA - Un passo in avanti per far diminuire la percentuale di neonati
colpiti da malformazioni genetiche o da malattie rare. È quello che
potrebbe arrivare dal Governo inglese, dopo il parere ai ministri
previsto per oggi dall'Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea) e i risultati di una consultazione pubblica sulla fecondazione in vitro 'a tre', con due mamme e un papà.
Se il governo decidesse in senso positivo, i neonati avrebbero così il Dna
da due genitori e una piccola quantità da una terza donatrice. Una
tecnica che permette, impiantando nell'utero della futura mamma l'ovulo
privo del nucleo della donatrice, di 'selezionare' il corredo genetico del nascituro.
Così si evita che il feto riceva i mitocondri della madre e abbia solo
quelli della donatrice. Una possibilità per ridurre la percentuale di
neonati affetti da malformazioni genetiche o malattie rare.
Non sono mancate le critiche e le preoccupazioni bioetiche per il nuovo corso del Governo su questa delicata materia.
Allarmi legati soprattutto all'ipotesi di creare in laboratorio bambini
con il patrimonio genetico di tre persone. Insomma una sorta di 'Frankenstein'. L'Hfea per ora non darà una raccomandazione ufficiale al Governo,
ma comunicherà i risultati della consultazione pubblica e fornirà una
consulenza ai ministri su questioni tecniche, come lo status giuridico
della donatrice e la regolamentazione del trattamento.
Il via libera non richiede, comunque, un nuova legge del Parlamento, ma ha bisogno di un voto positivo delle due Camere.
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