mercoledì 17 aprile 2013

ROMA, PICCHIA LA FIGLIA NEONATA E LA PORTA IN FIN DI VITA IN OSPEDALE

 È stata arrestata per tentato omicidio, lesioni gravissime ed abbandono della figlioletta di appena due mesi. Mamma violenta e quasi assassina la bulgara che, lo scorso gennaio, aveva accompagnato la neonata all’ospedale di Anzio perché in stato di disidratazione e con sospetta bronchiolite. Ma le sue condizioni sono subito apparse gravi, tanto che la piccola (trasportata all'ospedale Policlinico Umberto I in prognosi riservata ed in grave pericolo di vita) era stata ricoverata in terapia intensiva.
I successivi accertamenti medici e gli esami strumentali, infatti, avevano evidenziato un quadro clinico derivante da emorragie cerebrali e fratture craniche che le hanno provocato uno stato di disabilità permanente.
Inutili i tentativi del personale sanitario di contattare la madre della bambina. La donna infatti, subito dopo il ricovero, aveva fatto perdere le proprie tracce e non si era più recata in ospedale per informarsi delle condizioni di salute della figlia. Sono stati i poliziotti a scovarla e a nutrire molti dubbi circa la versione fornita dalla donna: «La piccola è caduta dal letto, le lesioni sono state causate dal fratello più grande».
Ma non era affatto andata così. Le fratture sono state causate dalle botte ricevute dalla madre, che nel frattempo si era data nuovamente alla macchia.

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