lunedì 11 marzo 2013

DOMANI INIZIA IL CONCLAVE, TRA I FAVORITI IL CARDINALE SCOLA E IL BRASILIANO SCHERER (clicca per leggere)

ROMA -  Il cardinale di Milano Angelo Scola e quello di San Paolo, Odilo Pedro Scherer. Più che una battaglia, sembra sarà un duello ad animare e dividere il Conclave, che inizierà domani. I cardinali elettori, dopo le Congregazioni e soprattutto le conversazioni private iniziate ieri, sembrerebbero concentrarsi su due nomi.
Da un lato, l’italiano Scola, 71 anni, che ha guidato le diocesi di Venezia e Milano, sostenuto da un gruppo eterogeneo di stranieri e da alcuni connazionali. Dall’altro, il brasiliano Scherer, 63, con un seggio nella Commissione di vigilanza dello Ior, candidato sostenuto dalla Curia romana per continuità e dal cardinale Giovanni Battista Re, ex prefetto dei vescovi.
Attenzione, se lo spareggio sembra annunciato, ben più difficile è scommettere sul suo esito. Nessuno dei due, ad oggi, raggiungerebbe il numero di voti necessari per diventare Papa, ossia i 77 della maggioranza qualificata. Scola potrebbe contare su meno di quaranta voti, Scherer su una trentina scarsa. Entrambi lontani dalla meta e abbastanza vicini l’uno all’altro da non far escludere colpi di scena.
Gli indecisi sono tanti e a fare la differenza saranno proprio loro, dunque gli ultimi incontri prima delle votazioni. È qui che si potrebbero inserire, a sorpresa, altri candidati. Qualche nome si vocifera: il franco-canadese Marc Ouellet, l’ungherese Peter Erdo, gli americani Timothy Dolan e Sean O’Malley, senza trascurare outsider come il filippino Luis Antonio Tagle o il messicano Robles Ortega. Al toto-papa si aggiunge il toto-accoppiate che guarda a chi siederà poi nella Segreteria di Stato. Favoriti, l’argentino Leonardo Sandri e l’italiano Mauro Piacenza. Indecisioni e indiscrezioni a parte, su un punto sembrano concordare tutti i cardinali: occorre un Pontefice che dia una svolta al governo della Curia e riformi nel senso della collegialità. «Signore, donaci un Papa Santo», ha detto ieri Scola alla messa nella Basilica Santi Apostoli.
Gli elettori sarebbero pronti, per il cardinale Cristoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna: «In pochi giorni avremo il Santo Padre. Ho trovato in questa ultima settimana negli incontri tra cardinali, uno spirito di fraternità raramente vissuto». Domani pomeriggio, il primo scrutinio. E la prima fumata.


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