mercoledì 5 dicembre 2012

Caffè, qual è la quantità giusta?(clicca per leggere)

Secondo uno studioso americano, la dose giusta è quella meglio sopportata dal fisico di ciascuno. Che può anche trarne benefici. Intanto una miscela italiana ha vinto "l'Oscar del caffè".

 

Quante volte ci si è trovati di fronte al dilemma se bere o meno una tazzina di caffè in più, magari per avere quella dose di caffeina tanto utile in momenti di stanchezza, o semplicemente per il gusto di sorseggiare la bevanda nera concentrata per eccellenza. Ebbene, ora sembra arrivino buone notizie: il caffè non solo non farebbe male, ma porterebbe persino dei benefici alla salute. Per questo, secondo il dottor Peter Martin, non esiste una dose giusta in assoluto, ma la qualtità di caffè che si può bere è quella che il nostro fisico "desidera" e riesce a tollerare. "Quello che dico ai pazienti che vogliono bere il caffè è: vai e bevine quanto vuoi e puoi" ha infatti dichiarato il direttore dell'Istituto per gli Studi sul Caffè presso la Vanderbilt University. Non esattamente un barista, dunque, nè un amico incosciente, ma un medico che ha persino sviluppato un sistema per monitorare il dosaggio esatto della nota bevanda nera: se si hanno problemi a dormire, è sufficiente eliminare l'ultima tazza di caffè della giornata.
Proprio partendo da questo principio, secondo Martin, non si incapperà in danni o controindicazioni. Una posizione, quella del medico, molto distante dalle raccomandazioni giunte finora dal mondo della medicina, almeno in Europa. Da Oltreoceano, però, arrivano consigli in linea con quelli del dottor Martin. Basti pensare che ufficialmente l'Associazione medica americana consiglia un "consumo moderato di tè o caffè" che - viene spiegato - verosimilmente non hanno effetti negativi sulla salute, a patto però di condurre uno stile di vita salutare". Insomma, non sarebbe la tazzina in più a creare problemi, ma tutto ciò a cui si accompagna. Di recente, infatti, non soltanto sono stati confutati gli studi sulle conseguenze negative date dal consumo del caffè (l'ipertensione, prima tra tutte) ma sono stati persino dimostrati i benefici , dalla prevenzione dell'insorgenza dell'Alzheimer all'effetto protettivo sul fegato.
Risultati che fanno la gioia degli amanti dell'espresso, anche perchè non sono frutto di ricerche condotte su scala limitata, ma derivano da studi condotti nell'arco degli ultimi due anni. Secondo gli esperti, dunque, non ci si dovrebbe limitare ai possibili effetti della caffeina contenuta nella classica tazzina, ma si dovrebbe iniziare a considerare il caffè come un "nutriente", al pari di altri cibi o bevande. Secondo quanto pubblicato sul numero di dicembre dell'American Journal of Clinical Nutrition, infatti, le ricerche più recenti dimostrerebbero che il caffè riduce il rischio di insorgenza di una forma di diabete (il tipo 2), dell'8% nel caso di donne, del 4% nel caso di uomini (che però sale a 7% se si consuma decaffeinato). Secondo la dottoressa Shilpa Bhupathiraju, autrice di uno studio della Harvard School of Public Health's Department of Nutrition, se nel breve termine il caffè aumenterebbe i livelli di glucosio nel sangue e la resistenza all'insulina, tutto ciò non si tradurrebbe dunque in un incremento delle patologie legate al diabete nel lungo periodo (20 anni).
Una vera rivoluzione che farà piacere a tutti (o quasi), ma soprattutto agli italiani, veri amanti del amante. E veri produttori. Se è vero che la "patria dell'espresso" per antonomasia è Napoli, da qualche giorno anche la Liguria sorride. La Italcaffè di Ceparana, piccolo centro in provincia della Spezia, ha infatti appena portato a casa quello che viene considerato "l'Oscar dela caffè". L'Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè ha infatti assegnato il titolo di vincitore dell'International Coffee Tasting all'azienda ligure nella categoria "Miscele italiane per Espresso".
Il riconoscimento è stato deciso da una giuria composta da 26 assaggiatori provenienti da ogni angolo del mondo: dal Giappone alla Sveiza, dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Spagna alla Danimarca, passando anche per la Cina, l'Australia, la Slovenia e Taiwan, oltre naturalmente all'Italia, che ha ospitato a Brescia il concorso. In gara c'erano ben 113 miscele, ma la palma d'oro è andata a quella spezzina, e in particolare alla "Excelso Bar", che è frutto di una lavorazione negli stabilimenti italiani di chicchi grezzi provenienti dai tropici.

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