“Spesso mi chiedono da dove derivi la mia passione per la cucina. Dove è
iniziata la grande avventura, e cosa mi ha spinto ad arrivare fin qui? A
dire la verità, mi sono rivolto spesso la stessa domanda. So solo che
nel momento in cui ho messo piede in una cucina professionale, da
brufoloso diciassettenne qual ero, stringendo orgogliosamente tra le
mani il mio primo set di coltelli, ho saputo di aver trovato il mio
scopo nella vita. Da quel giorno in poi, la mia unica ambizione è stata
ottenere le tre stelle e niente avrebbe potuto sbarrarmi la strada”.
Gordon Ramsay non è chef che abbia bisogno di presentazioni. Volto e
temperamento, oltre ovviamente al talento, sono ben noti agli
appassionati di cucina e non solo.
Impossibile non farsi conquistare dai suoi piatti e dalla sua visione
del gusto. Altrettanto difficile è non farsi coinvolgere dal suo libro
illustrato “Uno chef a tre stelle”, pubblicato da Guido Tommasi Editore.
Perché chef stellati si diventa, non si nasce, e Ramsay lo racconta bene tra appunti di vita e grandi lezioni di cucina.
“Cucinare non è una questione di vita o di morte, è molto di più –
ribadisce Ramsay nell’introduzione - Ecco perché una o due volte
all’anno mi sveglio con i sudori freddi, terrorizzato dall’idea di
perdere la terza stella. Ma se dovesse accadere, tirerei fuori le palle e
me la andrei a riprendere”.
L’autobiografia è solo uno dei “condimenti” di questo volume pensato per
ricreare le atmosfere della tavola di Ramsay anche in casa, con ricette
da preparare passo passo e consigli per la presentazione dei piatti.
Per una lettura di gusto, pagina dopo pagina.
Nessun commento:
Posta un commento