ROMA - Sara Tommasi torna a parlare del film hard
realizzato durante un periodo difficile della sua vita. Lo fa con il
settimanale Chi, a cui confessa anche il suo passato tra sesso e droga.
Il film hard. Sul film porno fa mea culpa: «Mi sono fidata di
quelli che mi dicevano che sarebbe stato un bel lancio pubblicitario e
che mi sarei divertita. Io in quel periodo ero fuori di me. Sul set mi
avevano dato degli stupefacenti, non mi rendevo conto di quello che
stavo facendo. Ricordo solo omaccioni grandi e grossi, che mi
prendevano, mi usavano, non ricordo neppure più con quante persone ho
fatto sesso. Quando prendi certe sostanze, non ti ricordi più niente».
Il racconto choc. Una scelta incosciente («Forse perchè una
parte di me voleva capire cosa si provasse a toccare davvero il fondo.
Per poi vedere se riuscivo a rialzarmi»), che poi ha pagato: «Dopo sono
stata malissimo, mi sono sentita sporca, brutta. Ho passato ore sotto la
doccia nell'illusione di potermi togliere di dosso la sporcizia che mi
sentivo dentro di me. Potevo anche morirci, perchè mi avevano dato un
sacco di sostanze. "Se non bevi tutto fino alla fine, ti facciamo bere
l'acido muriatico", mi urlavano. Io ero terrorizzata, tremavo e mandavo
giù. Era una sostanza simile al crack, fortissima. Avevo la tachicardia
alle stelle. Per due giorni di fila a girare quelle scene. Sono anche
svenuta un sacco di volte. E ogni volta bisognava ricominciare. Ricordo
la violenza, il dolore fisico, la nausea che a un certo punto mi ha
preso. Alcune scene le ho girate senza nemmeno essere cosciente. Ma che
gli importava a quelli della mia faccia?».
La "rottura" con Simona Ventura. Tutto è iniziato dopo la
partecipazione a L'Isola dei famosi: «Io e Simona (Ventura) ci siamo
allontanate: io avevo cominciato a frequentare brutte persone e lei non
approvava. Mi drogavo. Cocaina, eccitanti. mi facevano fare un sacco di
serate nei locali, discoteche. Non capivo più nulla. Alcol e droga.
Alcol e droga. Impossibile uscirne». Non tutti le sono stati vicino: «Lo
staff di Corona. Non Fabrizio per carità, lui è una brava persona, ma
tutte le persone che lavorano con lui. Continuavano a offrirmi serate su
serate, droghe e sesso facile. La colpa è stata anche mia,
intendiamoci. Non riuscivo a dire di no. Soldi, soldi, soldi, erano
diventati un'ossessione. Non mi bastavano mai».
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