giovedì 30 maggio 2013

NOZZE GAY A MONTPELLIER, EVENTO MONDIALE. I CONTESTATORI LANCIANO UN FUMOGENO

Cinquecento invitati, duecento giornalisti, trecento fan, sei manifestanti ed una telefonata anonima che ha fatto slittare di mezz’ora la cerimonia.


Due i cuori innamorati: Vincent e Bruno - maschio e maschio - che si sono detti oui, ieri alle 18, nel municipio di Montpellier assediati da parenti, amici, media e sostenitori oltre che da un manipolo di balordi che, superando i cordoni di sicurezza, è riuscito a gettare alcuni fumogeni. Di colore azzurro, chissà, magari è anche benaugurante. Poco prima la polizia aveva dovuto bonificare il municipio per assicurarsi che la telefonata minatoria fosse un bluff. Tensione c’è stata ieri, e tanta, alle prime nozze gay di Francia, un mese dopo la travagliata approvazione della legge sulle unioni omosessuali.
E quattro giorni dopo la manifestazione nazionale antigay. Vincent e Bruno erano tesi, sì, ma come lo sono tutti gli innamorati in quel momento. Il loro sì non è stato una particella affermativa qualsiasi, ma una specie di primo passo sulla Luna. Vincent Autin, 40 anni, lavora all’ufficio del Turismo ed è responsabile locale del movimento Lgbt. Bruno Boileau, 30 anni è impiegato, vivono insieme da sette anni e si sono conosciuti su una fan-chat del cantante Christophe Willem, talento da reality oggi giudice dell’X Factor francese. Bruno ha capito di essere gay quando ha visto, per la prima volta Vincent. Vincent aveva invece fatto coming out da tempo. Entrambi i genitori, all’epoca l’hanno presa bene. Dopo il sì, pronunciato davanti al sindaco Hélène Mandroux - che si è dichiarata “orgogliosa” - gli sposi si sono baciati sulle note di Love and marriage di Frank Sinatra, poi hanno salutato i tanti sostenitori dal terrazzo municipale, tipo William e Kate. BRUNO SVENTOLA L'ATTO DI MATRIMONIO Sulle note di 'Lovè di Nat King Cole, Bruno Boileau e Vincent Autin - dopo essersi scambiati le fedi - si sono più volte baciati e hanno abbracciato parenti ed amici in un ambiente di generale commozione. Bruno ha sventolato davanti alle telecamere il certificato di matrimonio appena ricevuto dal sindaco, Helene Mandroux.

IL NOME «Se una legge non ci può costringere ad amarci, può però evitare che ci facciamo linciare»: Vincent Autin, neo sposo della prima cerimonia gay in Francia, ha citato Martin Luther King nel suo discorso con il quale ha ringraziato tutti dopo le nozze con Bruno Boileau. Si è poi commosso nel ringraziare la madre e nell'annunciare pubblicamente: «da oggi ci chiameremo Vincent e Bruno Boileau-Autin».

CONTESTATORI LANCIANO FUMOGENI Un gruppo di oppositori alla legge sulle nozze gay è riuscito a superare il rigidissimo schieramento delle forze di sicurezza. Quattro o cinque persone hanno lanciato fumogeni vicino al municipio di Montpellier dove si attende l'arrivo di Bruno e Vincent, i due sposi.



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